BARI - Il 16 gennaio è noto come il “Blue Monday”, la giornata più triste dell’anno. Ma perché è così?
“Non vi è riferimento scientifico – dice il presidente di Società Italiana Psichiatria Forense, Enrico Zanalda - per sostenerlo. Ci sono però la fine delle feste, i lunghi periodi con meno luce (questa riequilibra melatonina- serotonina, regolarizza i ritmi sonno-veglia, migliora l’umore), temperature più rigide e, da lunedì, non più settimane brevi e anche solitudine che, specie negli over60, contribuisce all'autosvalutazione e alla depressione”.
Il tutto si fa risalire al verso “Wyth teres blewe and with a wounded herte” con lacrime blu di tristezza dello scrittore inglese Geoffrey Chaucer utilizza nel poema The Complaint of Mars. L’associazione con il lunedì è collegata con la tristezza del giorno dopo la festa (il contrario del “Sabato del Villaggio” di Leopardi) con la ripresa del lavoro. Si pensi alla “pazartesi sendromu” turca, al “comme un lundi” dei francesi, alla “cattiva luna” e “montags-auto” (“auto del lunedì”) degli anglosassoni, allo spagnolo “día de bajón” (“giorno del frana”), al portoghese “dia cinzento” (“giornata grigia”). Moralisti e filosofi ricordano: triste non è depresso. Essa può aiutare a meditare, soccorrere altri, e ripudiare il male dentro e fuori di noi (“Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia” dice Lucia nei I Promessi Sposi, XXI). Perché blu? Nella letteratura inglese esso è associato a malattia, possessioni demoniache, ubriachezza e, infine, negli Usa, alla una nuova musica, “blues” (malinconica, con note blu), derivata dai canti popolari dei lavoratori sfruttati afroamericani. Il riferimento ai “bambini blu” ricorda una malattia provocata dall'intossicazione da nitrato rende labbra, viso, pelle bluastri e il sangue color cioccolato e, poi, a quei bimbi con tetralogia di Fallot, malformazione cardiaca congenita che riduce l'afflusso di sangue ossigenato al corpo e condiziona la sopravvivenza che l’intervento chirurgico precoce può evitare. E blu indicava persone depresse, misere, afflitte ma anche chi è stato “pestato” con pugni e calci oppure situazioni personali, familiari, nazionali depressivi come, per esempio con la peste.
E il Blue Monday entra anche nelle canzoni moderne di Dave Bartholomew (1953) e di Fats Domino (1956) , “…era un lunedì ed eravamo tutti infelici...". È nel 2005 che Sky Travel (canale Tv britannico) fissa la data della blue day: terzo lunedì di gennaio che – fu comunicato – deriva da un’equazione (mai comunicata e, tanto meno, risolta). Una fake news si direbbe oggi. Ma essa ebbe fortuna e lo sfruttamento commerciale con marketing ne è derivato. Altri più correttamente hanno detto: “ebbene, giorno blu sia ma utilizziamolo per fare un resumé della nostra esistenza, trasformiamo la paturnia in positivo impegno a reagire (“Un’oscura tristezza in fondo a tutte le felicità umane, come alla foce di tutti i fiumi è l’acqua amara” (G. D’Annunzio), dedicare la giornata a migliorarci ad aiutare vicini e lontani… magari quella tregua che non è riuscito a fare nemmeno il Natale degli uomini in guerra. Reagire sia la parola d’ordine enon disdegniamo di attenuare il blu che pervade, oggi, commercianti e dintorni. Anche questo fa bene.