Lunedì 29 Dicembre 2025 | 19:51

Anno nuovo, vita nuova: le scelte per il 2026

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Ascolti, libri, dipinti per il nuovo anno

Lunedì 29 Dicembre 2025, 17:43

“Le scelte che funzionano davvero sono quelle che migliorano la vita senza chiederci di diventare una versione ideale di noi stessi. Un cambiamento è duraturo – dice la coach Alessandra Bitelli - quando si integra nella quotidianità, quando rispetta i nostri tempi, i nostri limiti e le nostre risorse. In quel momento esso smette di essere un obiettivo da raggiungere e diventa un modo naturale di stare al mondo... spetta a noi distinguere, tra i buoni propositi, quelli che mettono pressione da quelli che fanno stare bene. Non obiettivi da rincorrere, ma scelte che durano nel tempo, ripensare il cambiamento come un percorso di benessere interiore, capace di portare soddisfazione e gratificazione reali. Un cambiamento funziona quando non chiede di essere continuamente sostenuto, ma quando è esso a sostenere chi lo fa”.

La dr Bitelli (suo “Il primo romanzo utile del coaching”) suggerisce di mettere a confronto due approcci molto diversi tra loro. Da qui prende forma una riflessione che sposta lo sguardo dai buoni propositi in sé al loro impatto nel tempo, a ciò che essi lasciano nelle giornate, nelle relazioni e nel modo in cui stiamo con noi stessi… “Siamo cresciuti con l’idea che cambiare significhi stringere i denti e che un proposito valido debba richiedere disciplina costante, controllo e sacrificio. Questo modello però – specifica Bitelli - produce cambiamenti fragili. Quando una scelta ha bisogno di essere continuamente sorvegliata, ricordata e difesa, consuma energia invece di generarne.

L’effetto duraturo nasce quando il cambiamento diventa una forma di sostegno, non una fonte di ulteriore fatica” Molti buoni propositi nascono da un’idea di correzione, per fare di più, controllarsi meglio, eliminare ciò che “non va”. Un approccio spesso guidato dal confronto con modelli ideali e irraggiungibili. “Quando il cambiamento parte dal giudizio verso se stessi si attiva una tensione continua. Anche i risultati ottenuti faticano a generare soddisfazione, perché l’asticella viene subito spostata più in alto. Questo meccanismo – osserva Bitelli – non costruisce benessere, ma una forma di insoddisfazione che logora nel tempo e rende ogni proposito una prova da superare”.

L’alternativa che può diventare vincente è il cambiamento, meno legato alla performance e più alla coerenza interna. Un cambiamento che dura lascia segnali riconoscibili, non sotto forma di entusiasmo iniziale, ma come una sensazione di maggiore equilibrio, di minore attrito con la vita quotidiana, diventa una gratificazione meno evidente, ma più stabile, che forma una bussola per orientare le scelte. Analogamente si proceda per evitare che stomaco ed intestino siano condizionati negativamente da troppo mangiare e bere, dall’affrontare, non protetti, il freddo ed i cambiamenti del clima. Si ricordi che l’influenza cova tra abbracci e baci portata da inconsci “eroi” che nonostante il malessere, anche febbrile, tossicoloso, che li pervade, vanno al lavoro, al cenone, agli incontri pubblici generando contagi, seminando batteri o virus nel 40-50% dei casi. Vi si aggiunge il fumo vero veleno e gravame non trascurabile. Le abbuffate si rendono corree.

Ed è subito ricorso all’automedicazione (45% delle persone) chiamata a cancellare temporaneamente il malessere. I consigli: evitare acquisto di alimenti da ambulanti; lavarsi bene le mani, il cibo sia ben cotto, bando al crudo e mangiare solo frutta sbucciata personalmente; evitare abbuffate ed alcol (no ai sempre più abusati binge drinking che a brindisi ripetuti super e “correggi…”); limitare ragù, fritture, panna, burro. Fissiamo, per il nuovo anno, il mangiare lentamente e una passeggiata subito dopo il pasto (“lente et longe deambulabis”) o in altra ora del giorno. Ricordiamo che si guadagna ciccia più tra Natale e Befana che tra Befana e Natale. È questo il tempo di seguire i consigli della coach Bitelli; coach Alessandra Bitelli: Le scelte che funzionano sono quelle che migliorano la vita senza chiederci di diventare una versione ideale di noi stessi, quelle che si integrano nella quotidianità. Scelta sia ma adelante.

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Nicola Simonetti

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Vivere in salute: suggerimenti, risposte, piccoli accorgimenti per gestire la propria giornata, l’umore, l’alimentazione, il ricorso a farmaci, come affrontare al meglio gli impegni di lavoro, di responsabilità, il riposo ed il diporto, l’attività fisica. Inoltre, una finestra aperta sulla ricerca, sulle novità che la medicina ci offre ora e ci riserva e promette per il prossimo futuro.

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