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Per stare bene basta dire addio al sale

 
Nicola Simonetti

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Per stare bene basta dire addio al sale

Uno studio fornisce nuove, dimostrate prove a sostegno di questa raccomandazione che suggerisce di non eccedere nell’uso alimentare di sale

Sabato 30 Luglio 2022, 16:08

Avviso ai “salatori” facili: un recente studio eseguito su oltre mezzo milione di persone, controllate per 9 anni consecutivi (media) dal prof. Lu Qui e colll. della Tulane University School of Public Health and Tropical Medicine di New Orleans (USA), pubblicato sull'European Heart Journal, raccomanda di eliminare ogni e qualsiasi portasale da tavola. “Le persone che aggiungono sale al cibo, a tavola, corrono un rischio maggiore di morire prematuramente per qualsiasi causa”. Lo studio fornisce nuove, dimostrate prove a sostegno di questa raccomandazione che suggerisce di non eccedere nell’uso alimentare di sale.

“Aggiungere sale aumenta il rischio; ridurlo (ma non eliminarlo), anche se poco, è vantaggio per la salute e per la durata della vita”. Nella popolazione osservata, i ricercatori hanno rilevato che, rispetto a coloro che non aggiungevano mai sale al cibo o lo facevano raramente, i “salatori” avevano un rischio maggiore del 28% di morire prematuramente. All'età di 50 anni, vengono persi 1,5 anni (per le donne) e 2,28 anni (per gli uomini) di aspettativa di vita, aggiungendo regolarmente sale al cibo. Non lotta al sale ma invito a non esagerare. E la misura consigliata di non aggiungerne nel piatto si è dimostrata soluzione idonea e non punitiva. Ovvero, lascia fare al cuoco e non modificare il gusto che egli ha stabilito per quel piatto. La raccomandazione è anche di non demonizzare il sale che, nei giusti limiti, è indispensabile al nostro organismo e per le sue funzioni (regolazione della pressione arteriosa, trasmissione degli impulsi nervosi traffico di liquidi, metabolismo cellulare, ecc).

Non superare, però, i 5-6 grammi di sale al giorno (la media che noi, italiani, consumiamo è di 12-15 grammi che pesano negativamente specie su cuore e circolazione di sangue, funzione renale, pressione arteriosa, ecc). Le “Linee guida per una sana alimentazione”, pubblicate dal CREA stabiliscono un obiettivo nutrizionale preciso: entro e non oltre i 5 g/die di sale comune (2 g di sodio) per gli adulti, in un’ottica di prevenzione delle malattie croniche. Una quantità di sale inferiore, entro i 4 g quotidiani, è indicata invece per gli anziani, per età più esposti al rischio di ipertensione, mentre prima dell’anno di età il sale non deve essere mai aggiunto alle pappe, e a partire dal compimento dell’anno, il consumo dovrà comunque limitarsi a non più di 2 g al giorno.

Va ricordato che solo il 15% del sodio dell’alimentazione solita è contenuto naturalmente negli alimenti (frutta, verdure, latte, carne, pesce ecc.Attual,emte, il sale aggiunto in cucina e a tavola è il 35% mentre il 50% viene dai prodotti trasformati, conservati, artigianali e industriali, come pane e prodotti da forno, noti come “fonti nascoste” di sale

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Nicola Simonetti

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Vivere in salute: suggerimenti, risposte, piccoli accorgimenti per gestire la propria giornata, l’umore, l’alimentazione, il ricorso a farmaci, come affrontare al meglio gli impegni di lavoro, di responsabilità, il riposo ed il diporto, l’attività fisica. Inoltre, una finestra aperta sulla ricerca, sulle novità che la medicina ci offre ora e ci riserva e promette per il prossimo futuro.

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