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Se Matera fosse in Puglia sarebbe il salotto del Sud

 
Mariateresa Cascino

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Mariateresa Cascino

Se Matera fosse in Puglia sarebbe il salotto del Sud

Una città sospesa tra nostalgia e speranza

Domenica 11 Maggio 2025, 09:58

Luminosa e internazionale, in dialogo con l’Europa e il Mediterraneo, è Matera, la Manhattan rupestre, regina di pietra della Terra d’Otranto che da qualche tempo si sente incompresa. Tra le sue mura si accendono focolai di nostalgia e si formulano strategie di fuga. Così è che sui giornali e sulle pagine di cronaca nazionale torna di tanto in tanto la proposta referendaria di portare la Città dei Sassi in Puglia. Tra provocazioni e chiose antiche, tuttavia, considerando che nella regione tacco d’Italia il commercio è una scienza antica, viene da pensare che se Matera fosse in Puglia, da vergogna nazionale sarebbe conosciuta come il salotto buono del Mediterraneo. Ogni chiesa rupestre sarebbe una “location esclusiva per matrimoni olistici.” Le grotte? Spa emozionali con trattamenti al latte di capra e massaggi al miele. I vicoli? Passerelle per shooting con modelle scandinave in lino grezzo, mentre un gruppo di pizzica sperimentale suonerebbe suonagli a energia solare. Le sagre? Rimpiazzate da eventi gourmet: “La notte del pane stellato”, con chef internazionali che rivisiterebbero la cialledda spacciandola a 45 € a porzione. E il pane di Matera non sarebbe più solo IGP: diventerebbe NFT, da collezionare su blockchain. Altro che Dop: top. Ci sarebbe un festival ogni tre giorni: “Sassi Sound“, “Gravina Pride“, “Tufo Tech Week.” La città accoglierebbe i turisti in strutture “eco-glam” con colazione a base di fichi caramellati e ricotta di vacca podolica.

Gruppi organizzati arriverebbero a frotte su navette brandizzate “VisitMateraNow”, accolti da comparse vestite da monaci del ‘600 che offrono un calice di primitivo e una photo opportunity mistica affacciati sul canyon mozzafiato della gravina. Sullo stemma campeggerebbero i Sassi e le orecchiette con le cime di rapa, mentre un video emozionale realizzato in slow motion con droni al tramonto, verrebbe diffuso in loop sui pannelli pubblicitari degli aeroporti internazionali per promuovere il suo Brand Rural Chic. La linea dei treni, ribattezzata Matera Express Emotion Line, collegherebbe la sfavillante stazione dell’archistar Boeri con la Valle d’Itria e il Salento, con percorsi di meditazione nei tragitti panoramici e note New Age. Gli artigiani dei Sassi diventerebbero i “designer del tufo primordiale”, e ogni grotta sarebbe gestita da esperti di Luxury Cave Experience. Delegazioni in visita arriverebbero da tutto il mondo per conoscere da vicino la vera resilienza. Fioccherebbero su internet proposte di Team Building sulla costruzione dei muretti a secco e la gravina custodirebbe angoli naturali con piscine d’acqua riciclata, cascate rupestri e glamping di lusso. Così, dal ritorno nella Terra d’Otranto al compimento del suo nuovo destino, Matera ancor oggi è sospesa tra la nostalgia, la speranza e l’attesa.

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