Domenica 23 Novembre 2025 | 01:04

Celebrare il 25 novembre perchè la sfida sarà lunga

Celebrare il 25 novembre perchè la sfida sarà lunga

 
rossella palmieri

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rossella palmieri

Celebrare il 25 novembre perchè la sfida sarà lunga

La giornata contro la violenza sulle donne

Domenica 23 Novembre 2025, 00:31

L’amore divenne violenza e il desiderio un angusto spazio di solitario possesso personale. Di queste armi mentali molti uomini si servono, e con questi pensieri diventano crudeli prim’ancora che con coltelli, acido muriatico, pugni, calci e colpi di pistola. E no, se questo modo di pensare diviene la regola di una relazione, magari non il primo giorno, non il secondo – a volte sanno anche donare un fiore prima di pugnalare – che non si dica che una donna, due donne, decine e decine di donne “se la sono andata a cercare”. Semmai è il contrario; sono gli orchi che le trovano, non le donne che cercano. Di essere abusate, maltrattate, umiliate. Foggia, pertanto, per dare il suo contributo a questa battaglia che continua a mietere vittime, cammina con tutte loro il 25 novembre. Cammina nel vero senso della parola lungo le vie del centro con una marcia dall’emblematico titolo, “Facciamo rumore”, organizzata dall’Università di concerto con il Comune, la Provincia e numerosi enti e associazioni per ricordare le vittime, sostenere chi lotta ogni giorno e non lasciare sole coloro che parlano, si ribellano, non si piegano. Ci sembrerà in questo modo più vicino, idealmente, il 25 novembre 1960. Allora fu la volta delle tre sorelle Mirabal, Minerva, Maria Teresa e Patria, note come “Las mariposas” (le farfalle). Martiri della causa rivoluzionaria – si opposero al leader dominicano Trujillo – riuscirono a volare libere e piene di dignità e coraggio, malgrado le torture. “Se mi ammazzano – disse un giorno Minerva - tirerò fuori le braccia dalla tomba e sarò più forte”. Dall’ uccisione per mano di quell’uomo che si era infatuato di lei è nato un grande movimento di dissenso che ci auguriamo resti sempre fermo e alto; che dissenso e sdegno siano gli scudi per proteggere tutte le donne che incappano nelle mani sbagliate. È una battaglia di tutti, non solo delle donne. Per evitare che non si trovino a piangerle padri, madri, figli, sorelle e fratelli; e l’elenco sarebbe ben più lungo. Foggia ha pagato un pesante contributo nel corso dei decenni; aprì una lunga scia di sangue Giovanna Traiano, freddata sulle scale di una chiesa, e ne seguirono purtroppo molte altre; l’ultima, in ordine di tempo, Celeste Rita Palmieri proprio un anno fa, uccisa dal marito solo poche settimane prima della ricorrenza del 25 novembre; amara beffa o profezia. Come tutte le ricorrenze, siamo tristi. Tristi nel constatare che la battaglia sarà lunga, ma forti quanto basta per portarla avanti.

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