C'è un filo sottile tra palco e realtà simile al tratto di una biro che segna la storia di una persona, oltre il personaggio. E talvolta quel tratto è così deciso da mescolare i ruoli e scrivere pagine belle di racconti minuti a punta di cuore. È successo oggi sulle rive dello Ionio di Porto Cesareo con l'arrivo inatteso di Manuel Agnelli noto cantautore e produttore, che pare del Salento sia innamorato assai assai.
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Ma questa è altra storia, pur bellissima. Ristorantino fronte mare, un mare calmo, un gozzo di legno colorato poco distante e il tramestio delle pietanze da preparare per i commensali e per una famigliola intenta a festeggiare il compleanno della “regina” di casa. Chef Angelo stava giustappunto impiattando un tagliolino al nero di seppia che il cantautore, capelli raccolti, occhiali da sole, look casual ma al solito curato ha fatto ingresso, accompagnato da una ragazza bruna e come lui gentile. È lì che la penna del racconto ha restituito un personaggio-persona, semplice, empatico, un commensale tra i commensali. Ottavianello di Fasano, frutti di mare e crudo, tagliolino goloso seduti a un tavolino a pelo d'acqua. “Sei Manuel?”, la domanda di Tarin, padrona di casa. “Certo, sono io!”. E chi c’aveva il coraggio di chiedergli una foto? Sai com'è tante volte si finisce col disturbare, trovare se non un rifiuto una espressione seccata… Son personaggi, li si vedon dallo schermo… Il dubbio l'ha sciolto Vita, la festeggiata di cui sopra.

Dall'alto dei suoi neo 74 anni e appena un metro e 53, sigaretta di traverso ha sparigliato le carte e… “Manuel, le dirò che la TV le aggiunge anni e chili, lei dal vivo è tutt'altra cosa, piacere di conoscerla”. Si è sciolto tutto lì, soprattutto l’inchiostro di questa piccola grande storia di distanze rase al suolo, empatia, comunicazione e persone al fianco delle persone, in una realtà ancora più luminosa del palco. “Allora dovremo parlare con i miei truccatori - ha sorriso lui -. E sono io che voglio fare la foto con te”, le parole del cantautore. E niente più “lei”, niente più ritrosie, solo la sensazione poi mutata in certezza che di fronte a quel mare ci si sentisse solo persone come tante, legate dalla voglia di star bene, di mangiare un buon piatto e di brindare alla vita, ognuno per le sue ragioni. Qualche battuta fuori busta sulle pieghe della professione, la puntatina ieri a Taranto per la presentazione del libro che racconta il tour evento “Ballate per piccole iene 2025”, è una torta di compleanno da condividere con inattesi gradevoli vicini di tavolo. Persone, come tante tra tante. Anche l'arte, la musica in questo caso, i palchi e i riflettori assumono un valore più grande che non può racchiudersi in sterili cifre, quando il fattore umano stravolge preconcetti e luoghi comuni. A quel tavolo, in quelle sale c'era Manuel, l'anima più pura del fondatore di una band che ha fatto la storia del rock alternativo, l'epifania intima ed elegante di un personaggio fuori dagli schemi, confermatosi persona discreta e semplice.

















