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Autonomia insieme ai Lep? Ma tranquilli... il Sud non crede più alla Befana

 
Lino Patruno

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Lino Patruno

Autonomia insieme ai Lep? Ma tranquilli... il Sud non crede più alla Befana

La condizione è che la situazione di partenza sia eguale per tutti, altrimenti sarebbe una corsa drogata

Venerdì 02 Febbraio 2024, 14:00

Ma è bene che a credere alla Befana siano soltanto i bambini (con tutta la disapprovazione per quella docente di Vicenza la quale ha raccontato ai suoi scolari che Babbo Natale non esiste). Vedi l’autonomia rafforzata. C’è una condizione perché sia accordata in Italia alle Regioni che la chiedono (al momento Lombardia, Veneto, Emilia Romagna).

La condizione è che la situazione di partenza sia eguale per tutti, altrimenti sarebbe una corsa drogata. Per capirci: se la chiedessero anche le Regioni del Sud, con tutto il ritardo economico cui lo Stato le ha finora costrette, partirebbero svantaggiate sia pure con la stessa autonomia. È tanto vero che non lo dice qualche meridionale cialtrone. Lo dice la stessa legge n. 197 del 29 dicembre 2022, articolo 4 (il lettore perdonerà la tigna, ma, come si dice, la guerra è guerra).

È la legge che introduce i famosi Lep, cioè i «Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali». Traduzione: al Sud sia i servizi (dalla sanità alla scuola, dagli asili nido ai trasporti pubblici locali) sia le infrastrutture (treni, strade, autostrade, ospedali, università) sono non solo al disotto di quelli del Centro Nord per l’iniqua spesa dello Stato. Ma sono addirittura al disotto del minimo costituzionale (con la Costituzione continuamente violata dallo stesso Stato). Come si faccia in queste condizioni ad accordare principi costituzionali (l’autonomia) a capito di altri (i Lep) non saprebbe rispondere neanche l’intelligenza artificiale. Che occorre allora?

Occorre che non si vada avanti con l’autonomia senza il calcolo dei Lep, cioè dei fabbisogni finora ignorati del Sud (o di altri territori che stessero nelle stesse condizioni, caso mai). Non si vada avanti senza il calcolo dei relativi costi (se non hai un numero sufficiente di asili nido, quanto costa darteli?). Non si vada avanti senza il calcolo dei costi standard (non è che a me dai un asilo nido abbattuto e ad altri uno cinque stelle?). Cioè «no Lep, no autonomia». Detto inizialmente dallo stesso padre dell’autonomia, il senatore Calderoli. Ma da egli stesso ignorato perché l’autonomia è stata approvata or ora. E per i Lep ci vorrà un anno o due.

Fosse tutto qui, sarebbe solo questione di fidarsi o no, in un Paese in cui il Sud si è tanto fidato da ritrovarsi come la più grande area depressa d’Europa. Insomma è già così differenziato, che andare a differenziare ulteriormente altre Regioni già differenziatissime, sarebbe un delitto perfetto che manco Simenon o Agatha Christie. E facciamo finta di niente che a capo della commissione incaricata di calcolare i costi standard ci sia una collaboratrice di Zaia, presidente del Veneto, come dire il lupo nel pollaio. Ma non è tutto. Il piccolo particolare è che questa baracca dei Lep deve andare avanti con la clausola di «invarianza di bilancio», insomma non si deve spendere un euro in più, neanche togliendo agli uni (figuriamoci) per dare agli altri.

Qui subentra la Befana e chi ci crede. I più prudenziali calcoli sono stati fatti dalla Banca d’Italia e dall’Ufficio parlamentare di bilancio (inutile citare la pletora di altri altrettanto credibili). I Lep per il Sud costeranno non meno di cento miliardi, e si capisce, dato quanto il Sud da 123 anni è stato lasciato indietro da un’Italia che ha puntato (finanziandolo) solo sul Centro Nord. E ora si vorrebbe riconoscere quanto gli spetta non soltanto a costo zero ma senza osare chiedere che restituisca chi ha ricevuto più del dovuto sottraendolo agli altri. A risolvere questo pasticcio non riuscirebbe neanche Einstein. Oppure Calderoli deve essere talmente bravo da convincere che i fabbisogni del Sud non si discosteranno molto dall’attuale spesa statale. Come dire che il Sud ha già cosa gli spetta e si dia pace. Ché se questa magia non gli riuscisse, si potrebbe tagliare altrove. O aumentare le entrate, con nuove tasse, che dite? Tanto ti do, tanto ti tolgo.

La prospettiva è una guerra civile per favorire le Regioni che non solo si ritengono tanto brave da fare da sé ciò che finora fa lo Stato. Ma vogliono anche trattenere il 90 per cento delle loro tasse perché chi è ricco ha il diritto etico di star sempre meglio degli altri (finanche il Vaticano gli ha detto che sono matti). Loro tasse che trattenute toglierebbero ancora di più a quello Stato che dovrebbe assicurare i Lep al Sud. Un bluff di fronte al quale la Befana sarebbe pura come una orsolina. Unica alternativa sarebbe per il Sud andare (come si dice a Bari) a rubare a san Nicola.

O cominciare a preparare un referendum abrogativo. Chissà se possibile, perché i diabolici hanno pensato a tutto. Nello sport di dare addosso al Sud sono finanche più bravi di Sinner.

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