La polizia di Stato di Bari ha individuato e fermato questa sera un 39enne pugliese senza fissa dimora ritenuto responsabile dell’atto intimidatorio avvenuto ieri 21 ottobre nei pressi del Castello Svevo, vicino la Questura di Bari. È accusato di minacce aggravate.
Gli investigatori sono arrivati all'individuazione del responsabile attraverso le immagini di videosorveglianza e le impronte digitali. Al lavoro ci sono gli agenti della Digos con la Scientifica e i colleghi della Volanti che indagano sul ritrovamento, avvenuto ieri nei pressi della questura di Bari, di un proiettile con accanto un ritaglio di giornale in cui si vede un poliziotto di spalle con una delle unità cinofile.
Il proiettile era accompagnato da un ritaglio della Gazzetta con la foto di un poliziotto e un’unità cinofila ed era stato lasciato sulla Fontana delle Anfore, a pochi metri dalla Questura. La scoperta era stata fatta da alcuni agenti di polizia che si recavano al lavoro. Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza esaminate dalla Digos si vede un uomo che, durante la notte, ha raggiunto la fontana ed in pochi attimi ha posizionato il proiettile ed il ritaglio di giornale, scomparendo subito dopo.
Sul posto erano subito intervenuti i colleghi della Polizia Scientifica, che hanno repertato il materiale per analisi tecniche e balistiche. Non erano presenti biglietti o messaggi che indicassero un destinatario preciso, e l’episodio era stato al momento interpretato come una possibile intimidazione.
Le indagini hanno dunque consentito di risalire all'autore del gesto, un senzatetto già noto alle forze dell'ordine. Nella tenda in cui l'uomo vive in via Fanelli sono stati rinvenuti oltre trenta proiettili di vario calibro, oltre a capi di abbigliamento compatibili con quelli indossati dall’autore dell’atto intimidatorio. Le indagini sono coordinate dal procuratore Roberto Rossi, che - a seguito del ritrovamento delle munizioni - ha disposto il trasferimento in carcere del senzatetto.