«Prima del 1971 non c'era alcuna legge sulla qualità dei materiali con i quali venivano costruiti gli edifici, la questione veniva lasciata alla buona volontà dei costruttori. Questo significa che ciò che è stato costruito prima del 1971 rischia di non essere stato realizzato bene. E dopo 60 anni i nodi vengono al pettine». Lo ha detto l'amministratore unico di Arca Puglia Centrale, Pietro Augusto de Nicolo, a margine della conferenza e assemblea di Eurhonet a proposito delle due palazzine evacuate ieri nel quartiere San Pasquale del capoluogo pugliese a causa di alcuni problemi strutturali.
«Negli anni Sessanta - ha aggiunto - c'è stata una fortissima azione di sviluppo nella costruzione di case e soprattutto delle case popolari. I nostri quartieri, quelli più popolosi, sono nati in quel periodo. Quando quelle case sono state costruite con materiali di qualità non sono stati rilevati problemi, ma occorre fare i conti con la circostanza che non sempre sono state realizzate bene».
Augusto de Nicolo ha evidenziato anche di non voler «fare allarmismo, perché sono fenomeni che vanno verificati», ma che "esiste il tema delle manutenzioni e del meccanismo che oggi non consente alle agenzie regionali per la casa di avere sufficienti fondi a disposizione». «Noi - ha precisato - avremmo bisogno dell’1% del valore della singola casa da spendere in manutenzione, ma percepiamo canoni da 25 euro al mese, quindi da 300 euro l’anno, a fronte del pagamento di 400 euro di Imu al Comune. E dobbiamo anche fare i conti con le morosità».