Parafrasando Totò: «Siamo uomini o consumatori?». Alla domanda possono sfuggire, ormai, i caporali ma non i consumatori. Sostituiti ai cittadini che, tasse a parte, non si possono spremere più di tanto: per i consumatori, invece, la festa (fatta a loro) non finisce mai. Domani è San Valentino: lo sanno tutti, anche quelli che sono innamorati solo di se stessi, tante sono la grancassa e la ridondanza in ogni dove.
Tv, giornali, social. Tutto un fiorire di frasi sdolcinate, cioccolatini a forma di cuore, regali per ogni tasca: perché «ti amo» lo devi dire, non ogni giorno o quando ti pare, ma proprio domani, «qui ed ora». Perché non conta il pensiero, ma che cosa regali al partner.
Perché, come pure i bimbi sanno - in un mondo dove si dipinge quasi ovunque un affresco quotidiano difforme dalla realtà - l’Amore è capace di muovere le montagne. Specie quelle di denaro.
Si pensi che negli Stati Uniti, dove il portafoglio si tiene sul cuore, per i festeggiamenti di San Valentino si spendono circa 20 miliardi di dollari (NRFederation). Che le transazioni di denaro, persino in Italia - dove il nero non è solo un colore che sta bene a tutti - aumentano notevolmente nel periodo che precede il 14 febbraio. Sappiano, gli ostinati del «ti voglio bene» da dirsi tutti i giorni che, ogni anno (Coldiretti), il 14 febbraio nel nostro Paese vengono spesi circa 100 milioni in fiori, un gran dispendio di rose rosse per te.
Nel solo 2020 (Codacons) 12 milioni di innamorati italiani si sono scambiati promesse d’amore (eterno, ormai, manco davanti all’altare!) a suon di cene, viaggi, gioielli che, aveva ragione Marilyn, restano sempre i ricordi migliori quando l’amore finisce.
Pazienza poi se, a fronte di cotanto spiegamento di denaro, nella realtà il modus vivendi del rapporto di coppia sia ben altro. Il 56% delle coppie italiane (Ipsoa) in qualche modo festeggia, fosse pure con una semplice pizza. Ma c’è anche un 38% sicuro di non festeggiare verosimilmente anche un po’ infastidito dalla cagnara del 14 febbraio. E infine un 8% (destinato ad aumentare, dati i tempi grami) che di festeggiare non ha alcuna voglia.
Che San Valentino sia, dunque: nell’attesa che questa macchina infernale - è il consumismo, bellezza - si inventi ancora una festa per spremerci come limoni.