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Se il medico è un avatar: il Metaverso si fa salute, ma attenti all'entusiasmo

 
Rosario Antonio Polizzi

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Rosario Antonio Polizzi

Se il medico è un avatar: il Metaverso si fa salute, ma attenti all'entusiasmo

L’innovazione in questo campo continua a crescere rapidamente. Si stanno realizzando sistemi informatici opera di esperti progettisti produttori di hardware per processare immagini

Venerdì 28 Ottobre 2022, 14:02

Nell’ambito della innovazione tecnologica dobbiamo attivarci per apprezzare una acquisizione : metaverso , avatar, creazione di una realtà virtuale tutto certamente «didattica», nel senso più ampio del concetto, proprio in sanità dove forse potrebbe rivelarsi il punto di partenza per una riduzione della spesa senza alterare il rapporto di umanizzazione dell’ambiente ospedaliero.

L’innovazione in questo campo continua a crescere rapidamente. Si stanno realizzando sistemi informatici opera di esperti progettisti produttori di hardware per processare immagini. 

Questo ambito è infatti in rapida  evoluzione con aziende che utilizzano le proprie infrastrutture e know how per investire nel «metaverso», una sorta di realtà digitale in grado di fornire agli utenti interazioni ed esperienze ricche e realistiche. 

Questo è un campo promettente per l’assistenza sanitaria, una piattaforma aperta e facilmente estendibile creata per la collaborazione virtuale e la simulazione fisicamente accurata in tempo reale. 

Esperti di varie professionalità creativi, designer architetti sono work in progress per connettere i principali strumenti di progettazione e risorse per portare tutta la metodologia verso la creazione di uno spazio virtuale condiviso da utilizzare in medicina.

Il rischio di farla diventare l’approccio prevalente o comunque frequente nell’ambito della didattica, ricerca e assistenza esiste per cui creerebbe un cortocircuito le cui conseguenze sono difficilmente prevedibili.

Gli studi scientifici sull’argomento sono ancora o viziati da entusiasmo politicamente indirizzato o danno risultati che necessitano di approfondimenti. La strategia di promozione della telemedicina si svolge sotto la direzione e l’ispirazione di una prospettiva autoreferenziale, all’interno della quale la tecnologica sembra essere utilizzata più per il suo impatto mediatico che per i reali benefici che è in grado di apportare.

In ogni caso, tenendo conto che questo tipo di implementazione è da realizzarsi in un contesto di vera razionalizzazione, e non la follia dei tagli, in sanità sarebbe il caso di incentrare lo sviluppo di queste tecnologie per la esaltazione del rapporto medico-infermiere e paziente a volte in crisi.

Auspichiamo il recupero di progetti di ricerca utili a valutare criticamente la portata dei benefici derivanti dall’adozione dei modelli di cura a distanza.

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