Casarano Chiusa l’inchiesta sullo studente 16enne (all’epoca dei fatti), accusato di avere telefonato al padre per invitarlo a raggiungerlo a scuola e picchiare un docente “reo” di averlo rimproverato. L’avviso di conclusione delle indagini porta la firma del Procuratore capo Simona Filoni del Tribunale per i minorenni. L’indagato risponde delle accuse di minacce a pubblico ufficiale con l’aggravante di aver commesso il reato contro un docente nell’esercizio delle sue funzioni e anche di oltraggio a pubblico ufficiale. Il ragazzo è difeso dall’avvocato Giorgio Caroli. Il padre risponde delle stesse accuse in concorso con il figlio e la sua posizione è al vaglio della Procura ordinaria.
I fatti risalgono al 17 dicembre 2024 e si sarebbero verificati nell’Istituto Superiore “F. Bottazzi” di Casarano. In base all’ipotesi accusatoria, quel giorno il ragazzo venne ripetutamente invitato dal docente, il professore Sergio Manni, alla presenza dei compagni, a rispettare le regole della scuola. Inoltre, il prof, ritiene l’accusa, lo avvertì del fatto che il suo comportamento avrebbe potuto determinare la convocazione di un consiglio di classe straordinario e l’adozione di gravi sanzioni. Il ragazzo avrebbe reagito, minacciando l’insegnante per costringerlo a non procedere con il provvedimento disciplinare e urlando: «Adesso chiamo mio padre e ti faccio spaccare la faccia!».
Ed, in effetti, avrebbe contattato telefonicamente il genitore, invitandolo a raggiungere la scuola per picchiare il professore. Giunto a scuola, dopo circa un quarto d’ora il padre dello studente avrebbe a sua volta offeso e minacciato il professor Manni mentre il figlio, dopo essersi allontanato dalla classe di sua iniziativa, avrebbe incitato il genitore a picchiare il docente. Non solo: il 16enne lo avrebbe insultato e strattonato, tanto che l’insegnante si sarebbe rifugiato in un bagno della scuola, riuscendo a contattare il 112. Inoltre, padre e figlio avrebbero rivolto gli insulti al professore in presenza di altri studenti e di un collega del docente.