«Il prezzo del grano è al ribasso e questo non ci fa stare tranquilli. Tra il prezzo basso e le calamità che subiamo nei campi, noi siamo quasi in defalut. Siamo qui a Foggia volutamente senza bandiere per unirci come aziende cerealicole. Noi vogliamo che la Camera di commercio di Foggia sia la sola a fare la quotazione perché è il granaio di tutto il centro sud che ha perso vitalità negli ultimi anni proprio perché è circondata da altre camere di commercio e dai loro listini. (martedì Borsa merci Bari, mercoledì Foggia, giovedì Bologna, venerdì un borsino ad Altamura non accreditato ma diventa riferimento).
Dal Covid a Foggia si quota online e non più in presenza. Questo non va bene per la trasparenza di noi cerealicoltori perchè noi vogliamo che la borsa merci a Foggia torni a quotare in presenza in modo che anche gli agricoltori possano essere presenti e testimoni di come vengono fatti i contratti». Lo ha detto stamani a Foggia Domenico Viscanti, cerealicoltore e presidente regionale di LiberiAgricoltori Puglia, nel corso della mobilitazione che si è svolta davanti alla Camera di commercio di delegazioni di cerealicoltori provenienti da tutta la Puglia e da altre regioni del centro sud Italia. «Chiediamo - ha detto ancora Viscanti - l'istituzione della Cun (commissione unica nazionale), come già promesso dal ministro dal 1 gennaio 2026. Potremo stare più tranquilli perchè c'è una sola commissione per tutti i prezzi del grano d’Italia».
«Se salta il comparto agricolo per centinaia di piccole e medie aziende zootecniche e rurali dei piccoli comuni - ha detto il coordinatore nazionale della Rete dei Piccoli Comuni Italiani, Virgilio Caivano - è il disastro finale. Teniamo conto che il 97% della produzione tipica italiana viene dai piccoli comuni e sarebbe un disastro anche per le tavole delle famiglie italiane che non avrebbero più prodotti di qualità ma di dubbia provenienza». «La battaglia degli agricoltori della provincia di Foggia - ha concluso - è da sostenere perché riguarda il futuro dei ragazzi e delle famiglie».