Nelle dichiarazioni hanno vinto tutti. Chi ha perso, ha perso di poco, per colpa della legge elettorale, di un Paese diviso in due, a causa dell’astensionismo e altre amenità.
I dati numerici del Viminale disegnano invece una realtà diversa, in cui l’unico reale vincitore è Fratelli d’Italia, con quasi 6 milioni di voti in più rispetto alle politiche di quattro anni fa. Il Pd ha un calo assoluto di 800mila preferenze, mentre i veri sconfitti sono Lega, Forza Italia e, con cifre negative da record, i 5Stelle che perdono 6 milioni e mezzo di elettori, passando dal 32,68% del 2018 al 15,43% dei consensi di domenica scorsa.
In particolare c’è la crescita per il partito uscito vincitore con il 26% delle preferenze che si sovrappone in buona sostanza ai voti «scomparsi» complessivamente da Lega e Forza Italia, 5 milioni e mezzo. In pratica il centrodestra si riassesta radicalmente al suo interno, guadagnando circa 300mila voti. I numeri del Viminale dicono che alla Camera Fratelli d’Italia ha conquistato 7.300.628 preferenze, il 25,99%. Al Senato la cifra è simile: 7.165.795 (con una percentuale del 26,1%), mentre nel 2018 il partito della Meloni incassò rispettivamente 1.429.550 voti alla Camera (il 4.35%) e 1.286.606 al Senato (il 4,26%). Appunto, quasi 5milioni e 900mila in più (5.871.078 alla Camera e 5.879.189 al Senato). Di contro, nel centrodestra, la Lega perde oltre 3 milioni e 200mila voti (3.234.511), mentre il calo di Forza Italia è di 2.317.826: alla Camera la Lega incassa 2.464.176 consensi (l’8,77%) a fronte dei 5.698.687 (il 17,35%) del 2018; Fi, invece, ne prende 2.279.130 (l’8,11%) contro i 4.596.956 (il 14%) di 4 anni fa.
E perdono, anche se con numeri molto diversi, anche le principali forze di opposizione, che hanno dato vita assieme a Lega e Forza Italia al governo Draghi. Il Pd ha un calo in termini assoluti di poco più di 800mila voti (806.810): nel 2018 alla Camera ne prese 6.161.896, domenica ne ha portati a casa 5.355.086. Molto netto il calo dei Cinquestelle, che hanno più che dimezzato rispetto a quattro anni fa, perdendone quasi 6 milioni e 400mila: dall’exploit del 2018, quando presero 10.732.066 voti (che gli valse il 32,68%), sono infatti passati a 4.333.748 (15,43%). FdI quindi ottiene il successo alle politiche 2022 prosciugando il bacino elettorale di Lega e Forza Italia e pescando in casa degli avversari, con consensi sia dagli ex elettori di Conte che dall’astensione. Con la Meloni che, secondo un’analisi di Swg, mette a segno due successi personali: prima donna premier in Italia e boom di preferenze femminili.