Domenica 07 Settembre 2025 | 17:28

Regionali, la scossa di Decaro sul Salento: 3 sindaci pronti a dimettersi, via alla corsa dei candidati del centrosinistra

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Regionali, la scossa di Decaro sul Salento: 3 sindaci pronti a dimettersi, via alla corsa dei candidati del centrosinistra

A lasciare la fascia tricolore saranno Stefano Minerva di Gallipoli, Dina Manti di Corigliano d’Otranto e Paolo Greco di Caprarica di Lecce

Domenica 07 Settembre 2025, 13:45

16:00

L’annuncio ufficiale della discesa in campo di Antonio Decaro come candidato presidente della Regione è stato una scossa anche per il “campo largo” salentino. «Non poteva essere diversamente - commenta Sergio Blasi, pronto a ricandidarsi dopo aver azzeccato tutti i pronostici: Vendola in campo, Emiliano fuori - Ho anticipato un po’ tutti, si tratta di fiuto politico. Decaro era l’unica possibilità di vittoria sicura del centrosinistra: brava persona, capace e competente. Schlein doveva risolvere così il nodo Puglia. Ora, il centrodestra è allo sbando - sostiene - speravano che non si candidasse Decaro. Non c’è partita, finirà 70-30».

Il centrosinistra leccese fa già sentire il suo peso con tre sindaci in campo, pronti a dimettersi, a cui si frappongono sul versante opposto il sindaco di Nardò Pippi Mellone e la vicesindaca di San Cesario Elisa Rizzello.

Il presidente della Provincia, Stefano Minerva, conferma di essere pronto alle dimissioni per candidarsi col Pd (per 90 giorni governerà il vice Fabio Tarantino e poi si voterà), anche da sindaco di Gallipoli, dove arriverà il commissario prefettizio fino al voto di primavera 2026. Tra i Dem ci sarà la sindaca di Corigliano d’Otranto, Dina Manti, in rotta con Emiliano, nei mesi scorsi, per la programmata apertura della discarica nel suo paese. Poi, c’è il terzo sindaco del “campo largo” leccese, in quota “Azione”, Paolo Greco di Caprarica di Lecce, che attendeva solo il sì di Decaro per candidarsi nella lista del presidente.

I primi cittadini dovranno dimettersi 20 giorni prima della presentazione delle liste (entro il 25 ottobre), il 23 novembre dovrebbero tenersi le elezioni. Ma ci sono anche i sindaci come Flavio Filoni di Galatone, pronti alla battaglia al fianco di Decaro restando al loro posto. I post della comunità del centrosinistra continuano ad affastellarsi su Facebook, tutti dello stesso tenore.

Il Pd leccese contribuirà a fornire nomi di peso nella lista per le regionali: oltre al consigliere regionale uscente Sergio Blasi (che ha sostituito il compianto Donato Metallo) e a Loredana Capone, c’è Sandra Zappatore, storico direttore generale di Arca Sud, ma anche altri esponenti locali, come Emanuele Gatto, segretario Pd di Galatone.

«Antò, mena!», risuona nelle segreterie salentine la frase che Decaro immagina che gli avrebbe detto il compianto Donato Metallo per esortarlo a candidarsi. Tutti accelerano, convocano riunioni freneticamente, organizzano incontri. «Noi, con generosità, la nostra parte la facciamo, sempre! - scrive il segretario provinciale Pd, Luciano Marrocco - La candidatura di Antonio Decaro è la notizia che tutti aspettavamo. Adesso non c’è tempo da perdere. Ho convocato la direzione provinciale per lunedì al fine di programmare tutte le attività necessarie alla costruzione di una lista regionale rappresentativa, aperta e inclusiva. Lavoreremo per consegnare ad Antonio e alla coalizione un Partito forte, radicato e consapevole delle sfide che ci attendono. L’orizzonte rimane sempre lo stesso: aiutare la nostra terra ad essere luogo di sogni e speranze, di diritti e di nuove opportunità».

Intanto, l’ex sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, spiega che «scusarsi è coraggioso» ed esalta la figura del presidente della Commissione ambiente del Parlamento europeo, che ha già fatto le valigie per tornare da Bruxelles in Puglia. «Annunciare la propria candidatura avvertendo la responsabilità di chiedere “scusa a nome di tutti” è già un messaggio politico - dice Salvemini - Perché significa attribuire più valore alla relazione con la propria comunità che al proprio ego; perché assegna maggiore valore alle opzioni future che agli errori passati. Non si possono cancellare questi ultimi tre mesi, complicati e stranianti. Ma è più importante scrivere i prossimi anni, impegnativi e appassionanti». Decaro sembra così un collante potente anche per il campo largo salentino.

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