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Poche idee ma chiare, così la politica può tornare «sana»

 
Rosario Antonio Polizzi

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Rosario Antonio Polizzi

Poche idee ma chiare, così la politica può tornare «sana»

Gli scrutini alle Amministrative di Taranto (foto Todaro)

Urge un confronto sulle tematiche concrete da parte delle istituzioni per rianimare l'appeal elettorale

Lunedì 20 Giugno 2022, 14:22

Dopo ogni evento, per esempio il primo tempo delle elezioni amministrative, tutti fanno considerazioni, analisi e dibattiti vari. Bene, sui giornali grandi riflessioni sui risultati sugli errori e sulle buone scelte fatte da partiti e coalizioni pronti giù critiche dagli stessi notisti cercando di evidenziare quanto è successo con consigli di non ripetere più lo stesso «errore» politico con indicazioni del percorso giusto per ottenere in futuro risultato vincente. Poi i partiti, dichiarando di aver vinto tutti, annegano in analisi scarsamente comprensibili costruendo un grigio labirinto dove convivono vittorie inesistenti e premesse per la vittoria finale, leggasi le elezioni politiche imminenti, con futura conquista del Governo. Naturalmente tutti annunciano la «nuova» coalizione che partorirà il capo del Governo questa volta finalmente il parlamentare più votato dal popolo sovrano. E così si va avanti con qualche flash sui programmi che saranno esposti nella prossima campagna elettorale ma il popolo sovrano già appare scettico e non si fida infatti da subito comincia il fatale mormorio: sono promesse non altro è cominciata la nuova farsa.

Si sa è campagna elettorale. Alla fine ma proprio alla fine abbiamo il famoso il popolo sovrano quello citato nella Costituzione che, ormai avvezzo a tutto, non sente né presta attenzione decidendo da subito in conclusione di non andare a votare. Certamente non è una bella scelta perché è evidente che non andando a votare si ottiene il risultato di favorire quei gruppi di fedelissimi che andando a votare compatti e ben determinati nelle interessate scelte politiche operative metteranno mani e piedi nelle varie istituzioni con risultati distorti per il benessere del territorio. La ricerca della soluzione a questa desertificazione della metodologia decisionale politica non è semplice, è evidente che i cittadini rappresentano un organismo stanco che non ha più voglia di muoversi neanche di prendere un bicchier d’acqua. Una riflessione pensiamo di poterla fare da subito: sarebbe un bell’inizio di azione di sana politica se quelli di buona volontà, certamente presenti a vari livelli in Puglia, come altrove, individuassero pochissimi obiettivi ma realmente vitali e li offrissero alla pubblica opinione, da subito, con prevalenza a quella giovanile così da intervenire nel vasto mondo umano della ormai ripetitiva assenza di frequentazione delle urne in tutti gli appuntamenti democratici. Si cominci ad abbattere il muro della malefica indifferenza.

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