Lunedì 08 Settembre 2025 | 17:05

Regionali, Vendola apre la campagna elettorale pugliese: «Denuncerò il voto di scambio»

 
Redazione online

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Regionali, Vendola apre la campagna elettorale pugliese: «Denuncerò il voto di scambio»

L'ex governatore in campo per Avs: «Se dovessi vedere qualcosa di strano sono pronto a rivolgermi alla magistratura. L'ho sempre fatto»

Lunedì 08 Settembre 2025, 11:28

11:30

«So bene che in antimafia il procuratore di Bari ha parlato di assuefazione ai clan e del fenomeno della compravendita di voti in Puglia. Ma se vedrò qualcosa che non va sono pronto a denunciarlo. L'ho sempre fatto anche in anni passati in cui imperversava l'idea esotica della mafia come fenomeno esclusivamente siciliano. Ho contrastato i clan pugliesi, piazza per piazza, paese per paese, arrampicandomi sul Gargano insanguinato, ficcando il naso nei mercati di spaccio delle città, raccontando le gesta dei clan e facendo i nomi dei boss. E a Bari il sindaco Antonio Decaro ha fatto altrettanto. Sempre». Lo afferma Nichi Vendola, Avs, ex governatore della Puglia, candidato in Consiglio regionale alle prossime elezioni con l'ex sindaco di Bari ed europarlamentare Pd Antonio Decaro. «Il centrosinistra se diventa potere e sottopotere tradisce la propria missione. Di qui in avanti dobbiamo sempre ricordare a noi stessi che il governo è uno strumento e non il fine della lotta politica. E qui al Sud non possiamo che sentirci eredi della tradizione salveminiana della critica feroce al trasformismo».

«Sono quello di sempre anche se con più rughe - ha poi aggiunto Vendola con un evidente riferimento agli slogan della prima campagna elettorale che nel 2005 lo portò a vincere le elezioni regionali in Puglia con slogan che all'epoca hanno fatto molto discutere -. Anzi, la mia visione si è ulteriormente radicalizzata, perché siamo precipitati in un nuovo evo: di guerra globale, di crisi ecologica, di disumanizzazione. Oggi occorre essere "diversi" dal realismo di chi predica il riarmo, "estremisti" nella difesa dei diritti umani e del diritto internazionale, "sovversivi" nei cammini di pace».

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