Saranno giudicati con rito abbreviato Nicola Centonze e Nicola Laquale, arrestati lo scorso febbraio in relazione all’attentato avvenuto ad Altamura (Bari) il 5 marzo 2015, all’interno del locale 'Green Table', in cui rimase ferito, e poi morì dopo cinque mesi, il calciatore 27enne Domenico Martimucci. I due rispondono a vario titolo di omicidio, tentato omicidio plurimo, detenzione e porto di esplosivo, con aggravante mafiosa.
Nell’udienza svolta oggi davanti alla gup Antonella Cafagna i due sono stati ammessi a rito abbreviato, che si discuterà il prossimo 13 ottobre. Nel processo sono state ammesse come parti civili la Regione Puglia, il Comune di Altamura e i parenti della vittima. Gli enti hanno chiesto agli imputati un risarcimento da 500mila euro, i parenti (i genitori, le sorelle e una nipote) oltre due milioni.
Per la stessa vicenda sono stati già condannati in via definitiva dalla Cassazione il mandante dell’attentato, il boss Mario D’Ambrosio (a 30 anni di carcere), l’esecutore materiale Savino Berardi (a 20) e uno dei complici, Luciano Forte (a 18 anni). Centonze è considerato dalla Dda di Bari l’intermediario tra mandante ed esecutori, Laquale è l’uomo che avrebbe fornito l'esplosivo.