Lunedì 08 Settembre 2025 | 15:14

Decaro in Emilia, bagarre nel Pd: rebus programma e pace interna

 
Michele De Feudis

Reporter:

Michele De Feudis

Decaro in Emilia, bagarre nel Pd: rebus programma e pace interna

In cantiere a giorni la riunione con gli alleati. E Stefanazzi attacca: patti non rispettati

Lunedì 08 Settembre 2025, 09:04

Tra il calore della festa dell’Unità di Modena e gli smottamenti del Pd pugliese (sempre più in fibrillazione): Antonio Decaro ha vissuto il secondo giorno da candidato governatore pugliese in Emilia: con un post ha ringraziato il collega eurodeputato Stefano Bonaccini per l’invito alla storica kermesse dei dem emiliani, ma soprattutto per il supporto che gli ha offerto nelle delicate ore in cui stava ufficializzando la sua disponibilità a correre nell’agone elettorale.

La prima uscita del candidato è indicativa del supporto che Decaro riceverà dall’ala riformista (oltre che da Matteo Renzi e Carlo Calenda), ma nelle prossime ore dovrà incastrare queste sensibilità con quelle degli alleati, ma soprattutto con le posizioni già assunte dal Pd su alcuni dossier pugliesi. Nelle ultime settimane, infatti, tra i supporter dell’ingegnere barese (ieri a tra Campogalliano e Reggio Emilia) ci sono stati soprattutto i grillini di Giuseppe Conte: l’ex premier, non a caso, passerà ora all’incasso chiedendo che il programma di governo faccia proprie le posizioni ecologiste e fortemente anti-industrialiste, soprattutto su Taranto.

Per tentare di assemblare idee che potrebbero risultare confliggenti, dopo il primo giro di telefonate, l’europarlamentare con i suoi collaboratori lavora alla convocazione di un tavolo programmatico con tutte le forze del campo largo pugliese. Il nodo più complesso sarà proprio il dossier Ilva: il Pd nazionale, e il governatore Michele Emiliano, hanno supportato il percorso per mettere in sicurezza l’acciaieria proposto dal governo Meloni e dal ministro Adolfo Urso, ma adesso verranno al pettine una serie di questioni. Sui temi del paesaggio e dell’edilizia, poi, sono note le riserve espresse da Avs rispetto alla linea dell’ultima giunta regionale, e anche su questo sarà necessario avere un perimetro ben definito d’azione nel prossimo mandato.

Accanto al percorso di stesura del programma di coalizione, si apre anche un fronte interno ai dem: il deputato salentino Claudio Stefanazzi ha ufficializzato «la rottura di un patto», un accordo interno che ha consentito negli ultimi lustri di condividere responsabilità, oneri e onori. «Temo - ha spiegato in una lettera - si sia creato un precedente pericoloso: si è messa da parte quell'idea (ammetto romantica e così poco consona alla politica) che, comunque vada, ci si salva sempre insieme. Una prassi che avevamo portato avanti testardamente. Che aveva fatto del nostro gruppo dirigente un unicum nazionale, come ho potuto verificare soprattutto in questi anni in Parlamento. Litigando, discutendo anche violentemente, ma nella certezza che alla fine sarebbe stato comunque meglio per tutti mostrare unità e compattezza. E di questa compattezza e sicurezza abbiamo goduto tutti. Io per primo. Ma anche tu in alcuni difficili passaggi della tua vita pubblica. Quel patto si è rotto». Il parlamentare salentino ha parlato anche di un percorso per l’indicazione del candidato vissuto al pari di una «via crucis» e ha fatto presagire un ritorno alla dialettica interna al partito senza gli accomodamenti del passato. passaggi che indispettiscono ill fronte decariano e che potrebbeto influire sulla prossima composizione delle liste del partito nelle sei province.

A livello nazionale, infine, Elly Schlein saluta con favore la ritrovata compattezza delle opposizioni in queste regionali («Non so da quanto tempo il centrosinistra non si presentasse con la stessa coalizione in tutte le regioni, almeno 20 anni») e elogia Emiliano per la sua generosità. Il governatore, intanto, si è riservato di intervenire sulla vicenda: giovedì sarebbe in cantiere una riunione con i suoi più stretti collaboratori per definire le prossime mosse. Vendola, dal canto suo, smentisce una sua candidatura «a tempo» in consiglio regionale, in attesa di correre per il Parlamento e cedere il seggio a un esponente di Avs. Le liti? «Ognuno ha mantenuto le sue posizioni, abbiamo cercato i punti di compromesso. Ora basta. Resto in Consiglio, ci mancherebbe. Mi chiedono se la candidatura sarà a tempo, tutti siamo a tempo, la nostra vita è a tempo».»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)