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Vanoli indica la strada: «Lecce, ora nervi saldi»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Vanoli indica la strada: «Lecce, ora nervi saldi»

«Troppi errori difensivi. A Frosinone un primo spareggio»

Mercoledì 28 Febbraio 2024, 12:27

LECCE - Il gioco del Lecce deve ritrovare equilibrio. Occorrono più attenzione e meno errori nella fase di non possesso e serve un pizzico di cinismo nella fase offensiva. Nelle ultime 10 giornate la squadra salentina ha realizzato 5 gol e ne ha subiti 22. L’attenuante è costituita dal fatto che, nel periodo in esame, Federico Baschirotto e compagni hanno affrontato Inter, Atalanta, Lazio, Juventus, Genoa, Fiorentina, Bologna, Torino e nuovamente Inter, ovvero nove compagini che li precedono in graduatoria, a fronte del solo Cagliari che sgomita alle loro spalle. Resta però il fatto che in troppe circostanze le reti incassate siano scaturite da svarioni piuttosto gravi che, d’ora in avanti, andranno ridotti drasticamente per evitare di compromettere il tesoretto accumulato rispetto alle altre pericolanti.

«Ho assistito a diversi match dei giallorossi al “Via del Mare” ed ho visto gli altri in televisione - dice Rodolfo Vanoli, 149 presenze con la casacca del Lecce in A e B, due promozioni in massima serie tra le quali la prima storica del 1984/1985 - L’undici allenato da D’Aversa ha iniziato alla grande, andando ben oltre le più rosee aspettative, ma da qualche tempo ha subito una involuzione negativa. Diversi dei gol rimediati sono stati la conseguenza di errori concettuali, di marcature totalmente sballate».

L’ex giallorosso approfondisce l’analisi: «La sfida con l’Inter non fa testo, in quanto i nerazzurri si stanno dimostrato fuori dalla portata di quasi tutte le avversarie. Nonostante ciò, è inconcepibile incassare una rete come la prima di Lautaro, nella quale ci sono stati più strafalcioni, l’ultimo dei quali costituito dalla marcatura del bomber argentino. Il capocannoniere della A è abilissimo a segnare anche con una grande giocata individuale, figuriamoci come vada a nozze se gli si lascia una corsia preferenziale per involarsi verso l’area. Di svarioni, sia pure di differente tipologia, da un paio di mesi, ce ne sono stati altri. Pertanto occorre più attenzione, maggiore cattiveria agonistica, scaltrezza. A volte, contro i calciatori più forti, ci si deve anche arrangiare».

Vanoli prova ad ipotizzare perché nell’ultima fase del campionato gli sbagli siano aumentati: «In parte incide la caratura degli avversari affrontati, che hanno sfruttato le distrazioni, mettendo a nudo con maggiore rilievo ciò che non è andato. Un po’ ha inciso l’inesperienza di alcuni interpreti. Inoltre, ho la sensazione che le difficoltà incontrate abbiano ingenerato in alcuni uomini una certa apprensione e quando non si è tranquilli tutto si complica».

Il Lecce deve venire fuori dal momento delicato. «Il primo passo è quello di mantenere i nervi saldi - sostiene Vanoli, che da allenatore ha vinto la Coppa e la Supercoppa Slovena alla guida del Koper, ed il campionato sloveno sulla panchina dell’Olimpia Lubiana - La classifica sorride ancora ai salentini. Avere quattro punti di margine sulla zona rossa e sei compagini alle proprie spalle non è roba di poco conto. Inoltre, la società ha già dimostrato di sapere come comportarsi, dal presidente Sticchi Damiani al responsabile dell’area tecnica Corvino. A questo si aggiunga una tifoseria fantastica, capace di suonare la carica sia in casa che in trasferta. I calciatori, che hanno senz’altro grande attaccamento alla maglia, devono stare tranquilli perché sono ben supportati a tutti i livelli. Da qui alla conclusione dell’annata agonistica conterà solo la concretezza perché la permanenza si conquista con i risultati positivi».

Domenica (ore 15) i giallorossi se la vedranno in campo avverso con il Frosinone. Torneranno disponibili Marin Pongracic e Patrick Dorgu. «I ciociari giocano e lasciano giocare - conclude Vanoli - La loro retroguardia è la più battuta del torneo, il che significa che concedono spazi. Il Lecce dovrà avere pazienza, sfruttandoli a dovere ed evitando allo stesso tempo gli errori. In difesa, il rientro del calciatore croato è fondamentale perché si tratta di un elemento indispensabile, sia nella fase di non possesso che in quella di impostazione».

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