Le lezioni al liceo «De Sanctis» di Trani iniziano il 9 settembre e da tempo si è profilato, ma tuttora non si è risolto, un problema con riferimento al trasporto degli alunni verso e dal nuovo plesso di via Andria, già utilizzato dallo scorso marzo 2022 per il Liceo delle scienze umane: le lezioni iniziano alle 8 e, alle 8, il trasporto pubblico locale lì non è previsto. Lo scorso anno il problema non si pose perché le lezioni in quella struttura iniziavano alle 9.
La competenza
Alla base di questo problema, tutt’altro che di poco conto, c’è il solito gioco delle responsabilità: la competenza della scuola è della provincia di Barletta-Andria-Trani, ma quella del trasporto pubblico locale è del Comune, che peraltro non può prevedere corse ad hoc. Il dirigente scolastico, Grazia Ruggiero, già due mesi fa aveva iniziato a scrivere ininterrottamente all’uno e all’altro ente per sollecitare un intervento sul problema ed anche su altre questioni, nel frattempo dimenticate.
Fra queste, con riferimento al Comune, le sempre più penose condizioni di via Andria nel tratto adiacente l’ingresso del plesso. L’unica misura di cautela tuttora attiva è una corsia ricavata con una fila di New Jersey in gomma lunga 110 metri: tra questa e l’altra parte della carreggiata c’erano dei rallentatori che però, nel corso di questi mesi, sono tutti saltati rendendo la strada ulteriormente insidiosa e pericolosa. Anche questo è stato puntualmente segnalato ma, allo stato, siamo solo in presenza dell’aggiudicazione della gara per la sistemazione di quel tratto, senza che i lavori siano iniziati.
La cessione
Va anche detto, peraltro, che il tratto in questione è stato recentemente ceduto dalla Provincia al Comune, e questo fa sì che il sindaco, Amedeo Bottaro, proprio sulla questione del trasporto pubblico avanzi a sua volta una controproposta, della quale si è dibattuto ieri in un incontro in Regione: chiedere più soldi perché la rete del trasporto pubblico locale si è inevitabilmente allungata con l’annessione delle strade ex provinciali.
«Premetto che io non posso trattare i soldi pubblici come se fossero i miei o in base ai desiderata, sia pure legittimi, di una parte della comunità cittadina. Non c’è un un obbligo da parte l’amministrazione comunale di garantire questo trasporto ad hoc, per cui non posso prevedere somme che, tra l’altro, non sono di poco conto ma nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro per questo servizio».
La soluzione
E allora quale la soluzione? «Di certo non possiamo aumentare la tassazione - chiarisce Bottaro - ma, poiché stiamo parlando di ragazzi, genitori, insegnanti e personale scolastico nella città che amministro, non posso girarmi dall’altra parte. Ed allora, dal momento che la Provincia ci ha fatto questo “regalo” di trasferirci pezzi di strada che erano suoi, peraltro in condizioni indecenti al punto che, se fossi stato il dirigente, avrei rifiutato il trasferimento, allora le percorrenze devono aumentare».
Via Andria
Su questa via il sindaco Bottaro diventa ancor più preciso: «Se si riconosce come strada comunale una strada di due chilometri che collega un istituto penitenziario, una scuola e sempre più numerose attività commerciali è evidente che la Regione ci deve aumentare i chilometri del trasporto pubblico a prescindere da quello scolastico. In questo modo avremmo più risorse e potremmo portare una linea fino alla scuola già prima delle 8 di mattina, e quindi in orario per la popolazione scolastica».
Ma da qui a chiudere l’accordo ce ne passa. Mentre fra 72 ore suonerà già la prima campanella.