Si sono costituiti parte civile i familiari del paziente 66enne deceduto nel maggio 2024 all’ospedale Santissima Annunziata dopo una serie di complicanze seguite a un intervento all’intestino che per l’accusa erano state sottovalutate dal personale medico determinando il decesso dell’uomo.
Nell’udienza preliminare che vede imputate 11 persone per colpa medica e cooperazione in omicidio colposo dinanzi al giudice Rita Romano, gli avvocati Antonio Castucci, Pierpaolo Dell’Anno e Andrea Marseglia che seguono i parenti della vittima, hanno chiesto di citare la Asl Taranto come responsabile civile, mentre il collegio difensivo - composto tra gli altri dagli avvocati Ciro Buccoliero, Francesco Castronovo e Michele Rossetti – la compagnia assicurativa medica.
Secondo il pm Raffaele Graziano, l’uomo era stato operato all’intestino a febbraio di quell’anno: le complicanze seguite all’intervento – una perforazione intestinale a cui era poi seguita una peritonite e conseguente insufficienza multiorgano – sommato alle condizioni cliniche estremamente delicate del paziente avrebbero richiesto trattamenti tempestivi che invece erano stati «omessi» nei 3 mesi di via vai dalla struttura sanitaria. Una situazione che per l’accusa avrebbe segnato irreparabilmente il destino del 66enne portandolo infine alla morte.
















