Giovedì 11 Dicembre 2025 | 06:14

Canosa-Bisceglie, il derby in diretta... dalla Casa Bianca: la passione di un tifoso vola nello Studio Ovale

Canosa-Bisceglie, il derby in diretta... dalla Casa Bianca: la passione di un tifoso vola nello Studio Ovale

 
sabino del latte

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sabino del latte

Vincenzo Matarrese, canosino doc e studente dell’Università di New York che domenica scorsa, nonostante fosse oltreoceano, negli Stati Uniti, non ha perso occasione per seguire a distanza, in diretta tv, il Canosa Calcio

Giovedì 11 Dicembre 2025, 05:00

«Al cuor non si comanda». Quante volte abbiamo sentito questa frase? Sicuramente tante. Ebbene, nel calcio il sentimento conta molto: la passione, l’attaccamento ai colori della squadra della propria città non hanno eguali. Lo sa bene Vincenzo Matarrese, canosino doc e studente dell’Università di New York che domenica scorsa, nonostante fosse oltreoceano, negli Stati Uniti, non ha perso occasione per seguire a distanza, in diretta tv, il Canosa Calcio. I rossoblù, di scena al «San Sabino» nel big match contro la capolista Bisceglie, sono riusciti ad avere la meglio sui nerazzurrostellati per 3-1 in un incontro decisivo per i piani alti della classifica.

Palpabile, dopo la vittoria, l’entusiasmo all’ombra del Ponte Romano, la stessa di Vincenzo che, in quegli istanti, stava visitando presso la Casa Bianca a Washington la «The People’s House: A White House Experience», museo illustrativo che riproduce fedelmente il principale ufficio governativo americano ubicato accanto ad esso. Così, per quanto, forse, ci fossero cose più importanti da visionare, Vincenzo non ha resistito al richiamo della propria terra. Infatti, nel video diffuso dal Canosa Calcio sui propri canali social, lo si vede seduto, dietro una scrivania, intento nel seguire l’incontro di cartello della 18ª giornata del campionato di Eccellenza. Il contenuto, in poche ore, è letteralmente esploso, diventando virale su ogni piattaforma.
«Non mi sarei mai aspettato questo riscontro - spiega Vincenzo - il video nasce spontaneamente, all’insegna di naturalezza e spensieratezza. Da anni, ogni domenica, mi collego per seguire le partite del Canosa, tutto ciò altro non è che il simbolo dell’attaccamento alla mia terra. La passione per i colori rossoblù mi è stata trasmessa dalla mia famiglia e da mio zio Max con cui, seppur a distanza, ci confrontiamo quotidianamente sulle vicissitudini del “Grifone”».
Vincenzo, laureatosi in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», era presente a Gela, luogo della disfatta ofantina nella finale playoff nazionale per la promozione in Serie D: «Anche qui, a New York dove vivo, accanto al mio letto, su una scrivania, conservo la sciarpa del Canosa ed una foto della maledetta trasferta di Gela. Ogni mattina, quando mi sveglio, la guardo e rifletto sul fatto che il calcio sia un’autentica metafora della vita. Tutti cadiamo, l’importante è rialzarsi, ed il mio Canosa lo sta facendo alla grande. Questi ricordi mi permettono di sentirmi parte integrante di qualcosa e di non staccare il cordone ombelicale con la mia città».
Quella di Vincenzo è solo l’ultima «cartolina» in ordine cronologico proveniente dagli Stati Uniti. La passione a stelle e strisce per il Canosa è stata alimentata nei mesi scorsi da un altro tifoso, Iliando Ujka, studente in «Engineering Management» presso l’NJIT (New Jersey Institute Of Technology) di New York. Egli, in occasione dei playoff, non ha mancato di inviare il suo personale «in bocca al lupo» alla squadra della propria città. Munito rigorosamente di sciarpa e maglia a tinte rossoblù, assieme a Francesca, sua compagna, e alla famiglia, ha girovagato per New York, portando identità e appartenenza in giro per la «Grande Mela»: dal Ponte di Brooklyn al Rockfeller Center, passando per il «Summit», Times Square, la Statua della Libertà e il One World Trade Center a Manhattan.
Lontani fisicamente ma vicini con il cuore. In fin dei conti, come canta De Gregori, «sempre e per sempre, dalla stessa parte, mi troverai».

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