Se il gruppo privato che intende acquisire il gruppo Ilva richiede la presenza dello Stato nel capitale della newco per rafforzare gli investimenti necessari alla decarbonizzazione e al rilancio dell’Ilva, questo sarà possibile attraverso l’intervento di una partecipata pubblica. Lo ha detto il ministro del Made in Italy Adolfo Urso a margine dell’audizione in commissione Industria al Senato definendo "piuttosto realistica» l’ipotesi dell’ingresso dello Stato nell’Ilva.
L’intervento della partecipata pubblica potrebbe anche avvenire «all’interno della procedura di gara». «Ho sempre detto che una partecipazione pubblica poteva esserci se richiesta dal soggetto privato in corsa per la gara di acquisizione, e quindi 'ove necessario può scendere in campo un investitore pubblico che rafforzi un eventuale piano di investimenti o realizzi con altri una proposta all’interno di una procedura di gara», questa seconda ipotesi è possibile, ha spiegato Urso, perché «con questo tipo di gara in corso è sempre possibile che un soggetto si presenti purché abbia una proposta migliorativa rispetto a quella in campo».
«Penso che un clima di responsabilità e di condivisione fra le forze politiche e fra gli enti locali possa consentirci di garantire la continuità produttiva dell’Ilva e di avviare il processo di decarbonizzazione», ha continuato.
«L'obiettivo di questo decreto è di garantire la continuità produttiva e che si possa attivare il processo di decarbonizzaizone con gli investimenti sui forni elettrici che devono essere compiuti entro i prossimi 4 e 5 anni perché entro il 2035 anche a Taranto la produzione di acciaio sia green» ha detto Urso
















