Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani ha convalidato il sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale di una società biscegliese che produce prodotti da forno. Il provvedimento era stato eseguito d’urgenza dalla Guardia di Finanza, che indaga su un presunto trasferimento illecito di beni da una storica impresa locale, già in liquidazione giudiziale, alla nuova azienda.
I Finanzieri della Compagnia di Trani, su delega della Procura, hanno ricostruito un meccanismo con cui la società fallita avrebbe ceduto tutti i macchinari industriali a un proprio dipendente per chiudere una controversia di lavoro ritenuta fittizia. Quegli stessi macchinari sarebbero poi confluiti nella nuova impresa, che continuava a operare nella sede della precedente e con lo stesso marchio.
Durante una perquisizione nell’abitazione dell’imprenditore dichiarato fallito è stata trovata documentazione riconducibile alla nuova società, considerata dagli investigatori un indizio della sua gestione di fatto, nonostante la formale presenza dell’ex dipendente come rappresentante.
Per evitare che i beni venissero dispersi, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre cinquanta macchinari e attrezzature. In uno dei locali della nuova azienda sono stati trovati anche due lavoratori in nero, che hanno confermato di ricevere ordini dall’amministratore di fatto. Dopo il nulla osta della Procura, è scattata la richiesta all’Ispettorato del Lavoro di sospendere l’attività.
Le ipotesi di reato contestate ai due principali indagati riguardano bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Una terza persona, ex legale rappresentante della nuova società, è stata denunciata per impiego di beni di provenienza illecita. Alla società è stata inoltre contestata la responsabilità amministrativa prevista dal decreto legislativo 231 del 2001.
















