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Lilli Maria Trizio, Bari
10 Ottobre 2016
Se Veronica Panarello dovesse essere condannata per la morte di suo figlio Loris, l'ultimo movente da lei esposto,tra i tanti detti, sembrerebbe il più plausibile e cioè "Il bambino aveva visto o sentito ciò che non doveva sapere nessuno, che la madre aveva una relazione con il nonno". Però in paese c'erano molte chiacchiere. Un bambino non viene ucciso per un capriccio o perchè non voleva andare a scuola, ma forse come un adulto ricattava la madre. È una di quelle storie da profondo Sud, da provincia arcaica, cupa, rinchiusa su sè stessa, lontana da qualsiasi accenno di modernità, di un'apertura. Nell'ultimo mese c'erano state molte telefonate tra la nuora e il suocero, ma questo non significa che l'uomo avesse una qualche implicazione con il delitto, e ci sono testimoni a favore per quanto riguarda i movimenti del giorno della scomparsa del nipote. Penso al padre di Loris che in un momento ha perso il figlio, la moglie e il padre.
Lilli Maria Trizio, Bari
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