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Ecco come conciliare tavola e dieta nei giorni festivi

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Conciliare tavola e dieta nei giorni festivi

Lunedì 23 Dicembre 2024, 16:45

Brindisi, snack, aperitivi, colazioni e dintorni si affollano per onorare la feste “grandi” cui si aggiungeranno generosi pranzi, cene, cenoni familiari e (peggio per la pancetta) non. Ogni occasione si presenterà opportuna per mangiare insieme e far incetta di calorie che si tradurranno in ciccia sgradita alla salute ed alla linea da rispettare. Limitare gli attentati ed i danni senza rinunciare al gusto è possibile. “Col buon voler s’aita” (Petrarca). Ed allora, non spiluccare tra i pasti ma rispettare i tre appuntamenti classici di colazione, pranzo e cena e, poi, di tutto un po’, ovvero la limitazione sia la prima misura (anche matematica ed aritmetica) da adottare.

Segua la scelta del questo sì, questo no; poco più di questo e, di quell’altro, poco meno: per esempio, ignorare gli apertivi e i numerosi antipasti, piluccare i primi piatti, non disdegnare i secondi accompagnandoli con verdure e non con generoso pane o grissini (questi ultimi, a volte, non spennellati con olio di oliva ma imburrati o con aggiunta di grassi). Fare una giusta comparazione tra primi, pietanze e sughi ed altri condimenti dei ristoranti, necessariamente più manipolati e grassi, rispetto a quelli di casa nostra. Diceva un dietologo del primo Novecento “spesso il ragù pesa più della pasta e dei tortellini che esso condisce”. La limitazione degli alcolici sia regola “aurea”: un bicchiere di vino è bene; due son troppi. Al massimo, si indulga all’aggiunta festiva di un altro mezzo bicchiere, tenendo presente che, dopo, ci saranno alti appuntamenti ”alcolici”: il brindisi (un flûte fornisce 80-100 kcal), l’amaro cosiddetto digestivo, l’ammazzacaffè, ecc. da cui, meglio è non farsi neanche tentare. Bevanda-base sia l’acqua. Diffidare da sostituti zuccherati poiché una ricerca scientifica eseguita su 70.000 svedesi, la cui dieta è stata monitorata, continuamente dal 1997 al 2019, ha concluso che “gli zuccheri liquidi delle bibite generano minor senso di sazietà rispetto a quelli in forma solida, per esempio, di dolci e pasticcini ed aumenta il rischio di essere colpiti da cardiopatie” (pubblicato su Frontiers in Public Health).

Il consiglio classico di non sedersi a tavola a stomaco vuoto viene attuato, spesso, in maniera contraddittoria quando, invece e, senza dubbio, è far precedere, quel “sedersi”, da un piatto di insalata (fresca, cioè non solo di recente frigorifero ma, possibilmente, a km. zero), senza aggiunta di sale ma solo una lacrima d’olio extravergine di oliva e, se gradita, una spruzzata di peperoncino. L’appuntamento con i dolci non rappresenti un problema. Ci guidi la prudenza e non la rinunzia. Un consumo occasionale e, pur sempre prudente – ha accertato la ricerca svedese di cui s’è detto – espone a minor rischio di malattie cardiovascolari rispetto a non consumarne affatto. Altro studio, pubblicato su JAMA Network Open 2023, su 405.528 adolescenti (età media 14 anni) associa, il consumo giornaliero di bibite analcoliche alla prevalenza di sovrappeso e obesità. Da evitare il ricorso ad “astinenza del previdente” ed a “penitenza del ravveduto”, cioè i digiuni di prima e dopo la crapula: ambedue controproducenti poiché, nel primo caso, si rischia di essere indotti al mangiare compensativo o premiante; nel secondo caso, a indulgere nei pasti successivi od a rispondere, con più facilità e autoassoluzione, al “mangiami-mangiami” di dolci o manicaretti che nascondono  300 o più kcal per 100 grammi. Infine – imperativo categorico – il dì di festa (e non solo) sia onorato da almeno una passeggiata a passo compatibilmente sostenuto oppure da una seduta generosa in palestra. Buon Natale.

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Nicola Simonetti

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Vivere in salute: suggerimenti, risposte, piccoli accorgimenti per gestire la propria giornata, l’umore, l’alimentazione, il ricorso a farmaci, come affrontare al meglio gli impegni di lavoro, di responsabilità, il riposo ed il diporto, l’attività fisica. Inoltre, una finestra aperta sulla ricerca, sulle novità che la medicina ci offre ora e ci riserva e promette per il prossimo futuro.

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