Giovedì 09 Ottobre 2025 | 23:10

Il 10 ottobre è la giornata mondiale della salute mentale

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Da reclusione a inclusione: la salute mentale e i passi di un universo

Più disturbi ed autostigmi specie tra gli adolescenti

Giovedì 09 Ottobre 2025, 18:26

In Italia, 1 minore su 5 è affetto da un disturbo neuropsichiatrico - circa 2 milioni - con importanti conseguenze sulla salute mentale . Nel mondo, 1 adolescente su 7 (circa 166 milioni tra i 10 e i 19 anni) ha un disturbo mentale diagnosticato e oltre il 50% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 14 anni di età e l’80% prima dei 19 (OMS). In Europa, 1 bambino/adolescente su 3 non riesce ad accedere a cure adeguate. Ma, in materia, minori sono gli investimenti, specie per bambini e ragazzi. In Italia, ansia e depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati. Tra il 2018 e il 2022, a livello mondiale, il tasso di disturbi multipli di salute negli adolescenti è aumentato, specie tra le ragazze, mentre la prevalenza di ansia e depressione tra gli under 20 anni risulta in crescita di circa il 20% (OECD 2025).

La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza, sottolinea l’importanza di intervenire precocemente già in età evolutiva, ben prima dei 14 anni, e di favorire e garantire la continuità di cura per tutti i disturbi del neurosviluppo e di salute mentale verso l’età adulta, mettendo al centro la persona, la sua famigliae i suoi bisogni. “Dobbiamo sfatare il falso mito che la prevenzione cominci a 14 anni” (prof. Elisa Fazzi, Presidente SINPIA). Lo situazione è aggravata da facile e diffusa comparsa di stigma (stereotipi negativi, pregiudizi e comportamenti di rifiuto e discriminazione che una persona o gruppo riceve a causa di una caratteristica o condizione, facendolo sentire emarginato e diverso dalla norma sociale, creando esclusione e vergogna) che colpisce la persona che finisce con l’ identificarsi con l'etichetta negativa e sentirsi inadeguata, rifiutata dalla comunità, trovando difficoltà nel reinserimento lavorativo e sociale ed è discriminazione e isolamento (autostigma).

A Rovereto (TN), nel “Mart”, l’Associazione Anna e Luigi Ravizza ha dedicato una giornata per capire che cosa funzioni davvero contro lo stigma in salute mentale. In Italia circa il 30% delle persone seguite nei servizi, vive forme clinicamente rilevanti di autostigma: la persona interiorizza i pregiudizi sociali e li rivolge a sé e questo frena richiesta d’aiuto, aderenza e ritorno a un ruolo sociale. “L’auto-stigma è ostacolo significativo sulla strada della cura e della possibile ripresa ed è una trappola mentale che condiziona identità e scelte con disturbi ed impatto negativo su diagnosi, aderenza e qualità di vita (prof. Antonio Lasalvia, università di Trento).

“Parlare di stigma significa cambiare sguardo, non slogan perché – dice la presidente Crespi – il pregiudizio isola, ritarda le cure e indebolisce i diritti;… portare le evidenze tra le persone è il passo che consente a pazienti, famiglie e servizi di camminare davvero insieme”. Lo stigma verso queste persone ed il loro autostigma è barriera concreta a diagnosi tempestive, cure appropriate e inclusione sociale. È un fenomeno strutturale, pubblico, interno che riguarda anche familiari e professionisti. “Dare un nome ai pregiudizi aiuta a vederli e poi a cambiarli. Solo ciò che si misura si può migliorare e il contatto reale è ciò che rende normale parlare di salute mentale trasformando la consapevolezza in comportamenti inclusivi”.

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Nicola Simonetti

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Vivere in salute: suggerimenti, risposte, piccoli accorgimenti per gestire la propria giornata, l’umore, l’alimentazione, il ricorso a farmaci, come affrontare al meglio gli impegni di lavoro, di responsabilità, il riposo ed il diporto, l’attività fisica. Inoltre, una finestra aperta sulla ricerca, sulle novità che la medicina ci offre ora e ci riserva e promette per il prossimo futuro.

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