Lunedì 20 Ottobre 2025 | 23:41

Prepariamoci al cambio ora legale/solare

Prepariamoci al cambio ora legale/solare

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Oggi torna l’ora solare malgrado la petizione: lancette indietro di un'ora

Ecco come mangiare, dormire, pensare e far l’amore

Lunedì 20 Ottobre 2025, 18:10

È un appuntamento che si ripete 2 volte l’anno ma, ogni volta, il corpo reagisce come se fosse la prima. Il ritorno all’ora solare porta con sé giornate più corte, esposizione minore alla luce. Non è solo questione di sonno. Il tutto si traduce spesso in una sensazione di stanchezza, sonno irregolare o fame anticipata. “Meglio non attendere la notte del cambio d’ora per correre ai ripari. Prepariamoci con qualche giorno d’anticipo con discernimento ad iniziare dal regolare i pasti e scegliere – suggerisce il dr Paolo Bianchini, nutrizionista di Salò – alimenti mirati: aiuta il corpo ad adattarsi. Cambia la luce e pure il modo in cui dormiamo, mangiamo e persino pensiamo”. Dormiremo un’ora in più ma ci vorranno alcuni giorni per ristabilire il ritmo circadiano. “In questi giorni – continua Bianchini – si osservano più facili sbalzi d’umore, difficile concentrazione e senso di fame anticipato. La regolazione del ritmo circadiano passa anche dalla tavola grazie ad alimenti favorenti corretto equilibrio biochimico”.

“Mangiare seguendo l’orologio del corpo significa aiutare metabolismo, sonno e mente a lavorare in sintonia. Ogni momento della giornata – precisa Bianchini che fa riferimento al “Metodo” che da lui prende il nome e riscuote successi pratici - attiva risposte ormonali diverse. Tra le 7 e le 8.30 - il corpo gestisce meglio alimenti con carico glicemico più alto, mentre la sera serve leggerezza e regolarità, con la cena entro le 20.30 quando la pineale (ghiandola posta nel cervello: fa e secerne la melatonina che regola ciclo sonno-veglia e ritmi circadiani) inizia a produrre melatonina e ci si prepara al riposo. Mangiare tardi o sbilanciato lo ostacola”. Alcuni alimenti possono aiutare a ristabilire l’equilibrio del ritmo, grazie a loro proprietà biochimiche. Bianchini indica: Pesce azzurro (es. sgombro, alici, salmone): ricco di acidi grassi omega-3, favorisce la sintesi di vitamina D (regola la melatonina), Uovo: grazie a triptofano e vit. B6, supporta produzione di serotonina e melatonina, migliorando qualità del sonno, Verdure a foglia verde: il loro magnesio aiuta a ridurre il cortisolo (ormone dello stress), favoriscono il rilassamento muscolare, Frutta secca: stabilizza la glicemia e regge il rilascio di ormoni-benessere; lo zafferano modula serotonina e dopamina per umore stabile e maggiore lucidità mentale.” Il cambio-ora è mini Jet lag che scombina l’equilibrio circadiano ed esige, in un’ora, che si ri-regolarino i 1.111 orologi sparsi nel corpo, disciplinati da cellule dell’ipotalamo e resi sincroni, rispettino le funzioni e funzionino come, ad esempio, i semafori dell’onda verde.

Oltre 3.000, dei nostri 25.000 geni e non dura solo 1-3 giorni ed essi sono i più penalizzache possediamo, regolano ciclicamente il nostro giorno-notte). A subirne più le conseguenze, sono bambini e anziani poco adusi a cambi in corso di marcia: per loro, il periodo di transizione ha riflessi anche sullìimmunità.. Durante la notte, la temperatura del corpo si abbassa, raggiunge il minimo tra le ore 2 e 5. Il (la) partner, all’alba, avvertirà i tuoi piedi meno freddi del solito e addio eventuali coccole mattutine.

Il dì del cambio orario mal si adatta al sesso: rischio di flop da discronia dei regolatori ormonali. Uno studio pubblicato da Review of Economics and Statistic dimostra che il ritorno all’ora solare fa aumentare del 27% le rapine compiute nelle ore del tramonto ed altro studio (Journal of experimental Crimilogy) rileva incremento del 3% delle aggressioni mentre si riducono attacchi cardiaci, incidenti stradali e sul lavoro. Cambiar ora fa bene o no all’organismo? Controverso. “Può far male o bene ma – dice l’editoriale della rivista scientifica “Nature - fa peggio la società che, all’ora che muta, non adatta i ritmi di lavoro e di vita”. Facciamo noi, questo “dècalage” (cambio) progressive o gradual.

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