Lunedì 06 Ottobre 2025 | 22:22

Premio Nobel 2025, «rivolta sociale»: individuata e resa potenzialmente domabile

 
Nicola Simonetti

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Premio Nobel 2025, «rivolta sociale»: individuata e resa potenzialmente domabile

Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi hanno vinto il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 per le loro scoperte sulla tolleranza immunitaria periferica

Lunedì 06 Ottobre 2025, 19:49

Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi hanno vinto il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 per "per le loro scoperte sulla tolleranza immunitaria periferica" . Si tratta di un marchingegno che il corpo umano mette in moto per difendersi da abnormità del sistema immunitario il quale, da una parte difende (riconosce i patogeni e ne scopre le differenze dalle cellule del corpo umano, persino se le aggressore si mimetizzano) e, dall’altra, si lascia sommergere da forze che attaccano e fanno “rivolta sociale”). Un sistema – quello immunitario double face.I tre scienziati – ognuno per conto proprio - hanno individuato le "sentinelle" dette cellule T regolatorie (Treg), che hanno svelato il definitivo sistema immunitario. L’ultima cortina è caduta: ora sappiamo perché alcuni di noi sono vinti dall’attacco delle malattie autoimmuni (una specie di mostro che fa “rivolta sociale” e si rivolge contro se stesso) ed altri –in numero maggioritario – ne sono “immuni”.

Come si sustanziano queste malattie da “ rivolta sociale”? Una prima risposta lo hanno rivelato i prof. Mary Brunkow e Fred Ramsdell, nel 2001 studiando su topi “scurfy” i quali sono tendenzialmente vittime del processo autoimmune, all’origine di una greve malattia chiamata IPEX. Si deve a Shimon Sakaguchi, invece (1955), la scoperta di  “nuove” cellule T (ovvero globuli bianchi, base fondamentale dell'immunità, che prodotti dal midollo osseo, maturano nel timo – donde la T che li contraddistingue) numi protettori dell’ organismo contro infezioni e malattie.

Le T (scoperte per la prima volta completamente nella funzione specifica) individuano, in men che non si dica e, fulmineamente distruggono quelle cellule infette o anomale (batteri, virus, celule del cancro, ecc) e fanno in modo che altre risposte immunitarie, meno specifiche, ma altrettanto deleterie per l’aggressore, vi si aggreghino. Sakaguchi dimostrò che il sistema immunitario è più composito e scoprì una classe di cellule immunitarie - appunto, le cellule T regolatrici - precedentemente sconosciute, che proteggono l'organismo dalle malattie autoimmuni. E, inoltre, egli diede una specifica funzione a Foxp3 che fa anche azione di “supercontrollo” sul sistema immunitario cautelandosi sulla tolleranza degli stessi tessuti nei confronti del proprio corpo. Il cerchio, così, si chiudeva. E fu luce sul sistema dell’autoimmunità e, quindi, della possibilità di curare e guarire malattie anche gravi come cancro e patologie autoimmuni che ne derivano così come potrà accrescere i risultati positivi dei trapianti d’organo. La somma delle ricerche dei tre autori ha generato, meritatamente il Nobel.

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Vivere in salute: suggerimenti, risposte, piccoli accorgimenti per gestire la propria giornata, l’umore, l’alimentazione, il ricorso a farmaci, come affrontare al meglio gli impegni di lavoro, di responsabilità, il riposo ed il diporto, l’attività fisica. Inoltre, una finestra aperta sulla ricerca, sulle novità che la medicina ci offre ora e ci riserva e promette per il prossimo futuro.

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