Il detto “si guadagnano più chili da Natale alla Befana che negli atri giorni dell’anno” risulta confermato. Un facile slogan, ripreso dalla stampa medica e laica internazionale, fu suggerito, negli ultimi mesi del secolo scorso, dal prof. Piero De Giacomo, direttore clinica psichiatrica, università di Bari: “attenzione alla “cintura di vastità”, i fori ti siano da guida a tavola e oltre”.
Su questa pista, anche il detto “indice di rotondità” (BRI=Body Roundness Index) che, comunica la Società Italiana di Cardiologia - SIC (prof. Andrea Centelin al 85°congresso nazionale), è il “rapporto tra altezza e girovita (nella norma il girovita deve essere “circa la metà dell’altezza corporea”),… il cui aumento è predittivo di maggior rischio di infarto, ictus, ma anche fibrillazione atriale e scompenso cardiaco, diabete tipo 2... Anche la durata della condizione – quanti anni o decenni si vive con peso eccessivo – e la distribuzione del grasso corporeo (quello addominale –pancetta - potenzialmente più pericoloso di quello su fianchi e cosce) giocano ruolo temibile: “per ogni due anni in cui si convive con i chili di troppo, il rischio complessivo di ammalarsi di patologie cardiovascolari - avverte il prof. Pasquale Perrone Filardi, presid. SIC - cresce del 7% (analogamente la mortalità): per infarto e ictus, il rischio di svilupparli è superiore del 64% in chi è obeso; quello di fibrillazione atriale del 50% e di scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca) del 30%... Oggi parliamo ormai di cardiobesità per sottolineare lo stretto e pericoloso legame tra eccesso ponderale ed eventi cardiovascolari, diabete tipo 2, colesterolo,trigliceridi, infiammazione generale” (https://www.fanpage.it/). Uno studio internazionale (“Association of the magnitude of weight loss and changes…”) su circa 5.000 pazienti, ha rilevato che perdere il 10% (1 kg su 10) del proprio peso in un anno riduce del 21 percento le probabilità di eventi cardiovascolari maggiori nei successivi 10 anni… un buon proposito per il nuovo anno, ormai alle porte” (prof. Francesco Barillà, presidente Fondazione Cuore).
I NUMERI IN ITALIA: Rispetto a 20 anni fa, sono circa 1,6 milioni in più le persone con obesità che giungono, così, Al totale di 6 milioni di cittadini (38% in più rispetto al 2003). In aumento soprattutto i giovani adulti: in particolare nella fascia di età 18-34 (raddoppiato tra gli uomini e triplicando tra le donne), Anche tra gli overm 74 il tasso sale dall’11,0 al 13,8% Da condannare la discriminazione- derisione-commiserazione- insulto (body shaming) cui sino sottoposti i soggetti grassi) pur se non va normalizzato l’eccesso di peso corporeo.
IL CONSIGLIO SPICCIOLO (dieta del mezzo piatto”): Non rinunciare ma dividi a metà la solita porzione nel piatto e fa’ moto giornaliero (20-30 minuti di camminata, corsa, bici, palestra, ecc. compatibili).Ma, al dì di festa, un prudente sgarro sarà assolto. Anzi, è consigliato.
UN’OPPORTUNA INIZIATIVA: approvato un’ emendamento alla legge finanziaria per istituzione fondo destinato a finanziare futuri interventi normativi in materia di prevenzione e cura dell’obesità. Tra gli altri, hanno plaudito i prof. Andrea Lenzi, Presidente Obesity Policy Engagement Network Italia, Roberto Vettor, Direttore scientifico Centro per le malattie metaboliche e della nutrizione, Humanitas Research Hospital, Giuseppe Fatati, Presidente Italian Obesity Network, Paolo Sbraccia, Presidente Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, Iris Zani, Presidente Amici Obesi Onlus.