Tempo di diete caotiche, dal digiuno intermittente, a quello dell’esclusione di alimenti necessari con rischio di malnutrizione e sindrome relativa.
Impazza, in particolare, quella “del gene magro” (detta anche SIRT, ideata da, Aidan Goggins e Glen Matten, nutrizionisti inglesi), adottata da molti Vip che fanno esempio non commendevole e che, indubbiamente, taglia chili di ciccia ma crea non pochi rischi per la salute globale dell’organismo, nel quale questa dieta dovrebbe risvegliare l’azione (discutibile nel contesto) delle proteine sirtuine, che stimolerebbero il metabolismo. Per la verità,essa, promette “perdite di almeno 3 kg di peso a settimana” ma è soltanto punitiva, ampiamente restrittiva. Gli Aa. chiamano in causa “Le sirtuine, enzimi regolatori che sovrintendono a processi cellulari: produzione di insulina e metabolismo del glucosio e dei grassi, modulano la sazietà, regolano l’ invecchiamento, ecc. Alcuni alimenti, consigliati nella dieta, li attiverebbero; altri li spegnerebbero. Per dimagrire questa dieta comanda di consumare solo: grano saraceno, capperi, sedano, cacao amaro, caffè, peperoncino, olio extra vergine di oliva, tè verde, cavolo, datteri, prezzemolo, radicchio rosso, cipolla rossa, vino rosso, rucola, soia, fragole, curcuma e noci. Di questi alimenti vanno fatte due-tre “mescolanze frullate” che, insieme ad un pasto solido (mezzo-1 piatto di pasta di grano saraceno, 1-2 quadratini di cioccolato amaro), devono raggiungere non più di 1000 calorie per realizzre perdita di almeno 3 kg. di peso nella prima settimana. Perdita che si concreterà nella seconda settimana e successive con assunzione di giornaliere di 1.500 calorie (sempre poche).
Il punto debole che autorizza a sconsigliare tale dieta (ingiustamente ipocalorica e assurdamente poverissima di zuccheri (carboidrati) o, comunque, a non insistere nell’eseguirla, prudentemente, non oltre i 7 giorni o due settimane inframmezzate da una di dieta “normale”, preferibilmente mediterranea.
Dopo la sospensione di questo regime alimentare, l’organismo si “vendica” e riprende facilmente i chili perduti e va anche oltre.
Attenzione: chiedere sempre parere/consiglio a nutrizionisti qualificati prina di inoltrarsi nella giungla delle diete.
Tra quelle più gettonate (secondo indagine del CREA): l’iperproteica (può essere adattata alla necessaria moderazione con quantitativo di proteine del 25-30% invece che 35-40 ed oltre), il digiuno intermittente (lunghi periodi di digiuno o di marcata riduzione energetica). Da ultimo, sul mercato, farmaci che, originariamente anti-diabete (semaglutide, Ozempic o Wegovy ), hanno mostrato vaslida azione “dimagrante”. Ma essi vanno utilizzati esclusivamente su prescrizione e controllo medico (in quel di Hollywood, già si parla di “dipendenza” causata dal farmaco) . Diffidare da TRUFFE relative ad offerte del farmaco per vie alternative e non ufficiali.
C’è dibattito sull’uso di questi famaci per vanità oppure per terapia della pericolosa obesità con riduzione dei costi e delle patologie obeso-dipendenti nonché di recupero di capacità lavorative che pesano sui chilogrammi di cicca in più.