Nonna Maria festeggia 106 anni: è la più longeva della provincia di Brindisi
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APPELLO DEGLI ORTOPEDICI: “SMETTI DI FUMARE”
Nicola Simonetti
03 Maggio 2019
Un rischio aggiunto e sconosciuto dai più, quello dell’apparato muscolo-scheletroco del fumatore. “Fondamentale è smettere di fumare per evitare effetti dannosi a carico del sistema muscolo scheletrico” è la raccomandazione della Società italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) che sottolinea gli effetti negativi del fumo in ambito ortopedico.
Nicotina e monossido di carbonio, che si sviluppano nel fumatore, sono sostanze che portano ad una minore ossigenazione del sangue con conseguenti danni anche sul sistema muscolo scheletrico, tra i quali invecchiamento precoce e alterazione dei processi riparativi in caso di danno alle ossa, muscoli, tendineo.
“in Italia – dice il prof. Francesco Falez, presidente SIOT - circa una persona su cinque di età superiore ai 14 anni fuma; è quindi fondamentale aumentare la consapevolezza di come il fumo comporti un netto aumento di complicanze in caso di patologie delle ossa e di ricorso alla chirurgia ortopedica. Queste complicanze possono manifestarsi nei fumatori, ma anche negli ex fumatori, con una percentuale tra il 40 e il 50% più alta rispetto ai non fumatori, percentuale che risulta molto più elevata nei forti fumatori”.
Tra le principali complicanze legate al fumo, la SIOT evidenzia:
• Un maggiore rischio di osteoporosi e un conseguente aumento del numero di fratture
• Un maggiore rischio di infezioni in tutti gli interventi chirurgici ortopedici, in particolare dopo interventi di chirurgia protesica
• La riduzione dei processi di osteointegrazione delle protesi, con minore attaccamento della protesi all’osso e fallimenti precoci dell’impianto protesico (cioé, “la protesi si scolla dall’osso”)
• Il rallentamento dei processi riparativi nelle fratture e di guarigione nei danni tendinei, legamentosi e muscolari
• Il rallentamento dei processi di guarigione delle ferite chirurgiche di tutti gli interventi ortopedici.
La SIOT mette in evidenza che “il fumo in ambito ortopedico ha inevitabili risvolti socio – economici legati a risultati chirurgici peggiori e ad un incremento delle giornate di degenza, oltreai rischi di una cosiddettare-admision, cioè la necessità di un nuovo ricovero a breve distanza dall’intervento. Inoltre, spesso si rende necessario intervenire con prolungate e costose terapie antibiotiche e un conseguente aumento del ricorso ad un ulteriore intervento chirurgico.
“In ortopedia – conclude Falez –, la dipendenza dal fumo dei pazienti comporta quindi un aumento dei costi ospedalieri legati a degenze più lunghe ed esiti chirurgici meno favorevoli, ma riveste anche conseguenze sociali con una riduzione delle giornate lavorative e della relativa produttività. Noi ortopedici dobbiamo essere quindi in prima linea nell’informare i nostri pazienti dei rischi legati al fumo ed invitarli caldamente a smettere, soprattutto in vista di un intervento per ridurre in modo significativo il rischio di questi eventi avversi”.
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