È tale perché – dice il prof. Gennaro Cormio, ginecologo ospedale consorziale policlinico, Bari - si manifesta solo quando la malattia è avanzata e, quindi, 7 su 10 diagnosi giungono in questa fase. Età media di insorgenza: 50 anni, ma, nel 10%, in under 40 anni.
Il tumore colpisce quasi una donna al giorno in Puglia (più di 14 In Italia; 410 nel mondo) con una sopravvivenza del 39,5%, a 5 anni dalla diagnosi.
La sintomatologia è molto sfumata e aspecifica.
Campanelli d’allarme sono: distensione, fastidio o dolore addominale, che possono emergere con la difficoltà ad abbottonarsi la gonna o i pantaloni, disturbi di tipo intestinale con alternanza di dispepsia, stipsi, fastidi vescicali.
La terapia si avvale di chirurgia e chemioterapia (carboplatino e taxolo più farmaci che impediscano la neoformazione di vasi sanguigni) in sinergia che, purtroppo, sono risolutive solo in pochissimi casi. Un intervento chirurgico (asportazione radicale), eseguito nelle fasi iniziali, può portare a guarigione.
Nelle più giovani – dice Cormio - la strategia può prevedere un trattamento che preserva la fertilità e consente alla paziente la ricerca di una gravidanza (si registra nel 50% dei casi).
In occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia – dice Adele Leone, presidente Alleanza contro il tumore ovarico (ACTO Onlus) – il 4 maggio, a Bari (Teatro Abeliano ore 21), sarà presentato un recital musicale (“Nel paese delle meraviglie”) interpretato dall’autrice stessa, Melania Giglio. Il ricavato sarà destinato all’acquisto di servizi e strumenti a favore della pazienti pugliesi.
Per informazioni e prenotazioni: actoonlus.ba@gmail.com Tel. 3408504587