Ogni anno, in Italia, 100.000-120.000 persone colpite da ictus cerebrale. Il fisioterapista gioca un ruolo chiave anche nella riabilitazione, contribuendo molto a migliorare qualità di vita dopo un ictus, patologia creduta degli anziani ma - ricorda A.L.I.Ce. Italia Odv – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale – cresce il numero in giovani adulti (10-15% in 18- 50enni; prevalenza nella donna) devastante e attribuibile a mancata prevenzione, predisposizioni genetiche ed ’abuso di alcol e droghe, fumo di tabacco, mancati controlli medici. L’ictus nei giovani-adulti si associa – dice la prof. Marina Diomedi, Policlinico Tor Vergata, Roma - a più mortalità e, soprattutto, disabilità permanente”.
“Il 40% dei colpiti ha deficit motori e 50% problemi cognitivi. Per loro, riabilitazione dedicata. La fisioterapia è uno dei pilastri per recupero di funzioni motorie, cognitive, linguistiche compromesse, migliora autonomia e qualità di vita. L’intervento tempestivo e specializzato fa differenza tra disabilità permanente e recupero significativo delle funzioni… rivolgersi solo a fisioterapisti professionisti legalmente riconosciuti per la riabilitazione post-ictus e per ogni percorso di recupero neuromotorio.
La fisioterapia è – ricorda A.L.I.Ce. Italia - disciplina sanitaria regolamentata, che richiede un percorso universitario abilitante, competenze scientifiche avanzate e aggiornamento costante. Affidarsi a figure non qualificate può compromettere efficacia del recupero e, comportare seri rischi per la salute della persona. L’intervento fisioterapico, oltre al recupero motorio, include anche il supporto alla mobilità, alla postura, all’equilibrio e alla prevenzione delle complicanze secondarie, come la spasticità, accompagnando la persona in ogni singola fase del processo riabilitativo, favorendo un rientro alla quotidianità e, nei casi più avanzati, un ritorno all’ambito lavorativo e sociale, quando possibile. La presenza del fisioterapista fin dai primi giorni dopo l’ictus è fondamentale per avviare un percorso di riabilitazione precoce, personalizzato e multidisciplinare. La riabilitazione si basa sul principio di neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di riorganizzare e sviluppare nuove connessioni in risposta alle lesioni subite.
Attraverso una riabilitazione iniziata tempestivamente, che deve includere oltra alla fisioterapia, anche la logopedia e la terapia occupazionale, è infatti possibile stimolare aree cerebrali sane per compensare i deficit causati dall'ictus, favorendo il recupero delle funzioni motorie, cognitive e linguistiche. “L’approccio riabilitativo integrato, se tempestivo dopo l’evento – dice Andrea Vianello - offre risultati migliori, riducendo il rischio di complicanze. Riconoscere e valorizzare il ruolo dei fisioterapisti vuol dire credere e investire nel futuro delle persone che hanno difficoltà motorie come conseguenza dell’ictus. Solo attraverso un’adeguata presa in carico e continuità assistenziale possiamo garantire un reale ritorno all’autonomia e alla dignità della persona”.