TARANTO - Corriere «placcato» dai vigili urbani: tutti chiedono i danni. Nell'udienza predibattimentale dinanzi al giudice Elvia Di Roma, hanno infatti chiesto di costituirsi parte civile nel processo sia il giovane corriere che i tre agenti della locale coinvolti nella vicenda che divenne virale dopo la diffusione del video sui social.
Alla sbarra rischiano di finire il corriere 38enne Damiano Catapano difeso dall'avvocato Fabrizio Lamanna, gli agenti della Polizia Locale Manlio Bozzo difeso dall'avvocato Marco Pomes, Christian La Bua assistito dall'avvocato Gaetano Melucci e il Ivan Libera difeso dall'avvocato Carlo Sampietro. Con loro anche Antonio Iacca, uno dei passanti che dovrà rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale: il 55enne, dofeso dall'avvocato Mimmo Lardiello, avrebbe spinto i vigili nel tentativo di liberare Catapano, placcato e strattonato dagli stessi, inveendo e pronunciando frasi offensive e parolacce all'indirizzo degli agenti.
Per i tre vigili le accuse mosse dal pm Di Tursi sono abuso di potere, violenza e lesioni, con l’aggravante di aver commesso il fatto durante l’esercizio delle proprie funzioni: secondo il magistrato inquirente avrebbero “scaraventato per terra” il 38enne e “lo tenevano bloccato con le ginocchia, e gli sferravano forti calci ai fianchi, provocandogli lesioni con prognosi di 10 giorni”.
A carico invece del corriere 38enne, le accuse sono di minaccia, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale: l’uomo, avrebbe rifiutato di fornire le proprie generalità, durante l’episodio avvenuto il 14 marzo dello scorso anno, che suscitò lo sdegno di cittadini. Catapano stava effettuando una consegna con il suo furgoncino, parcheggiato in controsenso e su uno scivolo per disabili, a ridosso delle strisce pedonali nella centrale via Oberdan, all’incrocio con via Pupino: una sosta di alcuni minuti per consegnare la posta, ma al suo ritorno, ad aspettarlo c’erano i due agenti della locale, che dopo aver consegnato la multa lo avrebbero invitato a rimuovere il veicolo. Immediata sarebbe stata la contestazione del corriere, vedendo la sanzione di 65 euro, che avrebbe poi accartocciato il verbale urlando “Ma davvero state facend'? Io sto lavorando. Ma vedete di andarvene” e poi la minaccia: “A te ti conosco, e so dove abiti”.
Da quel momento la situazione è poi degenerata. Dopo aver rifiutato di fornire i documenti di riconoscimento, il 38enne avrebbe prima tentato di andar via e nel chiudere la portiera che avrebbe colpito l’agente 39enne. Successivamente, all’arrivo del terzo agente, il corriere gli avrebbe intimato di ritirare la multa sotto minaccia e avrebbe fatto resistenza, rifiutando di scendere dal veicolo e sferrandogli un calcio e tentando di rimettere in moto nuovamente il furgone. Bloccato e fatto scendere dal veicolo, i tre poliziotti hanno strattonato il 38enne bloccandolo con le mani dietro la schiena, il ginocchio di un agente sulla testa e, infine, immobilizzato. In quei frangenti il ragazzo chiese aiuto ad alcuni passanti che atterriti guardavano alla violenza che si scagliarono contro le divise chiedendo di fermarsi. Tutto ripreso da diversi cellulari. Infine qualcuno chiamò la Polizia di Stato e solo l'arrivo della Volanti riuscì a riportare la situazione alla calma. Il giudice Di Roma dovrà ora esprimersi per decidere se far cadere le accuse a carico di tutti o alcuni degli imputati oppure se entrare nel vivo del dibattimento.