L’annuncio della cessazione di attività, con il primo conseguente licenziamento collettivo nell’indotto dell’ex Ilva è arrivato come un colpo secco. E il fatto che riguardi Semat Sud, storica azienda dell’appalto manutentivo interno al siderurgico, mette i brividi a tutte le imprese della filiera dell’acciaio di Taranto. Non è solo un nome che esce di scena: è un varco che si apre. Una crepa che mostra, senza più filtri, lo stato di sofferenza di un tessuto produttivo che da anni vive in apnea, ma che oggi rischia il definitivo annichilimento.
A Taranto, nel cuore della filiera metalmeccanica, c’è una rassegnazione che assomiglia ogni giorno di più alla stanchezza...
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