MASSAFRA - «L’episodio di ieri, del blocco del traffico causato da un automezzo in avaria, rappresenta il culmine di una situazione ormai al collasso, per la quale l’amministrazione non riesce a trovare altra soluzione se non la più banale: multare gli automobilisti con l’autovelox».
È l'ultima accusa mossa dai consiglieri comunali di opposizione Domenico Santoro, Teresa Errico e Tony Miola e al sindaco di Massafra Fabrizio Quarto dopo il caos che il 23 luglio scorso si è creato lungo la strada statale 7 Appia che da Taranto conduce nel comune della provincia dove termina l'autostrada A14. Secondo Santoro, Errico e Miola l'idea di multare i conducenti «potrebbe essere accettabile in un contesto di viabilità corretta e fluida«», ma non nella situazione in cui si trova Massafra. «Circa 20mila veicoli al giorno - spiegano i tre consiglieri - tra autovetture e autocarri, attraversano il centro di Massafra, rilasciando particelle nocive che finiscono nei nostri polmoni. Si registra un costante intasamento del traffico anche sulle strade provinciali dal mare verso la città, con auto incolonnate sul cavalcaferrovia di via Chiatona e in prossimità del passaggio a livello di via Ferrara. La Ztl di via La Terra ha soddisfatto 50 famiglie, scontentandone migliaia, con la conseguenza - aggiungono - che ogni giorno su via La Rotonda si forma un ingorgo impressionante di auto».Una situazione ai limiti della sostenibilità secondo l'opposizione che punta il dito contro il Comune denunciando che «nel frattempo, l’amministrazione non riesce a fare nulla, nemmeno a ottenere i fondi per le infrastrutture, vista l’assurda vicenda della revoca del finanziamento di 6 milioni di euro. Ci avevano promesso meraviglie con un mega progetto che prevedeva addirittura una galleria sotterranea, con tanto di rendering, passerelle di facciata e un finanziamento di 4,5 milioni di euro, che rimane evidentemente solo nella fantasia di qualche politico». Infine Santoro, Errico e Miola parlano di un quadro «che rimane è un desolante e caotico, vuoto di iniziative concrete, incapace di risolvere un problema giunto al collasso».