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Taranto, il vescovo a Emiliano: su Ilva la pazienza della gente è finita

 
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Taranto, il vescovo invita a votare«Facciamo il nostro dovere in questatempesta di promesse inverosimili»in questa tempesta sa tempesta

Monsi. Santoro si rivolge al rieletto governatore e auspica l'intervento del governo nazionale

Mercoledì 23 Settembre 2020, 12:13

«Sulla questione dell’ex Ilva si gioca la credibilità del nuovo governo regionale ma anche di quello nazionale. Senza indugi bisogna operare una transizione a favore della vita dei tarantini, la cui pazienza per i disastri ambientali e sociali di cui sono vittime, è esaurita». A dirlo è il vescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, a margine della presentazione di una guida Focsiv per le parrocchie sull'ecologia integrale. «La questione dell’ex Ilva sia posta come prioritaria». 

«Il mio messaggio al neo presidente della Regione, Emiliano - spiega mons. Santoro - è che la pazienza dei tarantini non può più andare avanti, la pazienza dei tarantini si è esaurita. Quindi come lui stesso ha detto più volte deve porre la questione dell’ex Ilva come questione prioritaria, è necessario intervenire subito attraverso l’azione delle istituzioni locali, Regione e Comune, e attraverso una regia centrale di peso, per cui come è attualmente la fabbrica non può andare avanti. Adesso, oltretutto, con il disastro ambientale si profila anche la catastrofe sociale quando si esaurisce la cassa integrazione. Che cosa ne sarà di tante persone - si chiede-?

E poi - aggiunge - non è giusto tenere sempre più operai in cassa integrazione perchè la persona si realizza nel lavoro. Sono tutti aspetti che devono essere contemperati perciò realmente io dico sulla questione dell’ex Ilva si gioca la credibilità del nuovo governo regionale ma anche di quello nazionale. Senza indugi - è il suo appello - bisogna operare una transizione a favore della vita dei tarantini»

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