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Manduria, vescovo Taranto a Festa San Cataldo: non è caso isolato
Ambiente: governo mantenga impegni

 
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Manduria, vescovo Taranto a Festa San Cataldo: non è caso isolatoAmbiente: governo mantenga impegni

Mons. Santoro interviene alla festa patronale e parla del 66enne ucciso dal branco

Venerdì 10 Maggio 2019, 21:24

11 Maggio 2019, 08:30

«Dobbiamo avere l’onesta di chiederci: il caso dell’uomo vessato fino a causarne la morte è un caso isolato? Riguarda solo Manduria? È un episodio nuovo? La mia risposta è no. Quel che è accaduto a Manduria è il risultato estremo del decadimento dei valori che è presente in tutte le città come nelle piccole comunità». Lo ha affermato l'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro parlando, nel suo messaggio in occasione della festa del Patrono di Taranto San Cataldo, della vicenda di Antonio Stano, il 66enne pensionato di Manduria morto il 23 aprile scorso dopo aver subito una lunga serie di aggressioni e violenze da più gruppi di giovani.

«Lo sgomento per quel che è accaduto - ha aggiunto - ci ha storditi tanto e insieme a giuste riflessioni e provvedimenti si è passati a giudizi sferzanti sulla vicina cittadina, sui suoi abitanti, quando non si può generalizzare e stigmatizzare un’intera comunità. Quanto avvenuto è il risultato estremo del disconoscimento della dignità della vita umana. Tale disconoscimento non è cosa di ragazzi, ma è cosa di adulti che perdono sempre più il riferimento ai valori veri ed hanno ridotto la vita al profitto, al comodo e all’utile individuale; e viene da lontano, non da oggi e tantomeno da Manduria».

È quotidiano «il racconto di episodi di cronaca - ha detto il vescovo, invitando alla riflessione - che vedono i bambini, le donne, i poveri, gli ultimi, oggetto di vessazioni che ci parlano di disprezzo della vita. Invece è proprio Gesù che sta negli occhi del malato, del debole: Lui è lì, lo è sempre stato, attraverso quegli occhi ci guarda. Opponiamoci a tutto questo riprendendo l’insegnamento di San Cataldo che ha trovato una popolazione disorientata e sperduta dal punto di vista civile e religioso e l’ha fatta rinascere». 

E SU AMBIENTE: GOVERNO MANTENGA GLI IMPEGNI - «Il timore del perpetrarsi dell’oltraggio ambientale non è stato fugato. Abbiamo preso atto di molte promesse che sono state fatte e presto si sono rilevate strumentali e irrealizzabili». Lo ha detto l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro nel messaggio in occasione della festa del Patrono San Cataldo. «Chiediamo al governo e ai ministri - ha osservato mons. Santoro - che sono venuti a Taranto, di non tergiversare oltre e di adoperarsi per la piena attuazione degli impegni presi. Si proceda poi con gli interventi di bonifica, all’interno e all’esterno dello stabilimento, con interventi celeri e trasparenti che restituiscano la serenità al quartiere che ha pagato il prezzo più alto di tutti».
Secondo l’arcivescovo di Taranto, «riprogrammare il futuro della città si può; il Contratto istituzionale di sviluppo del 2015 aveva previsto risorse e istituito un Tavolo per Taranto; il vicepresidente del consiglio è venuto qui a dirci che avrebbe recuperato il tempo perduto: ce lo auguriamo di cuore. Siamo qui a vigilare perché non venga disatteso anche questo impegno». Santoro ha poi definito un tema di «grande preoccupazione, che è quello dell’offerta sanitaria, insufficiente a garantire prevenzione e cure adeguate ai numeri dell’incidenza delle malattie oncologiche sul nostro territorio».
Per affrontare «tutti questi gravosi impegni», ha concluso l'arcivescovo, «la città ha bisogno di essere amministrata efficacemente, mi auguro pertanto che la nuova giunta abbia competenze adeguate e che sia varata al più presto».

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