Sabato 06 Settembre 2025 | 15:52

Cheva lancia Krstovic: «Batti i miei record e salva il nostro Lecce»

 
Marco Seclì

Reporter:

Marco Seclì

Ernesto Javier Chevanton con la maglia del Lecce

Ernesto Javier Chevanton con la maglia del Lecce

Bomber di oggi e di ieri. L'attaccante montenegrino si è presentato con un gol al debutto in campionato come l'uruguaiano aveva fatto 22 anni prima

Lunedì 11 Settembre 2023, 16:27

Toglietegli tutto, anche i suoi record, per amore del Lecce. Ernesto Javier Chevanton augura il meglio all’astro nascente dell’attacco giallorosso, Nikola Krstovic. «Se conferma le prime ottime impressioni, la strada del Lecce verso la salvezza sarà meno complicata».

L’attaccante montenegrino, 23 anni, si è presentato un po’ come Chevanton fece al suo arrivo nel Salento il 26 agosto del 2001. L’allora ventunenne puntero di Juan Lacaze, scovato da Corvino nel Danubio (dove aveva già segnato gol a raffica), fece capire di che pasta era fatto dopo due minuti dall’esordio al Via del Mare contro il Parma: palla rubata dalle mani di Frey, all’epoca tra i migliori portieri della serie A, e pallonetto beffardo che finisce in rete.

A 22 anni di distanza, Krstovic lo ha emulato e superato. Debutto al Franchi subentrando a Rafia al minuto 31 del secondo tempo e, appena quattro minuti dopo, colpo di testa letale che vale il 2-2 in casa della Fiorentina. Non basta, la domenica successiva si ripete: stavolta parte titolare e a 5 minuti dal via batte Ochoa, sempre di testa, per l’1-0 contro la Salernitana.

L’inizio di stagione del neo giallorosso è da macchina da gol: prima di approdare a Lecce, aveva già timbrato due volte il tabellino dei marcatori nel campionato slovacco col Dac 1904 di Dunaiska Streda, club sconosciuto ai più da dove Corvino e Trinchera lo hanno prelevato per poco meno di 4 milioni di euro. E se ancora non bastasse a evidenziare le sue doti di bomber, l’attaccante nato a Golubovci ne ha dato prova anche in nazionale. Sua, giovedì, la rete (stavolta con una volée di destro) del temporaneo 1-1 del Montenegro contro la Lituania nella gara valevole per le qualificazioni all’Europeo, poi finita 2-2.

Certo, conquistato il primo primato con due gol in due giornate, Krstovic deve ancora fare tanta strada per eguagliare gli altri storici record di Chevanton in giallorosso. Quello dei gol realizzati col Lecce in una stagione di serie A: ben 19. Traguardo condiviso dall’uruguaiano con un altro idolo della tifoseria, Mirko Vucinic, guarda caso montenegrino pure lui, che da assistente del ct Radulovic ha seguito i progressi del connazionale, tanto da mettere una buona parola per lui con Corvino.

«Cheva», però, detiene anche il record assoluto di gol segnati da un giocatore del Lecce nel massimo campionato (32) e, sempre in serie A, quello di gol in gare consecutive (5).

Da qualche anno Chevanton fa l’allenatore e si occupa di far crescere i ragazzi. In questa stagione è tornato a guidare l’Under 15 giallorossa dopo aver conquistato l’anno scorso, da vice di mister Coppitelli, lo scudetto Primavera e la storica qualificazione in Youth League, la Champions delle giovanili. Di giovani, e di attaccanti, se ne intende. Anche grazie ai suoi consigli sono emersi giovani come Corfitzen, Burnete, Berisha, Hasic. «Krstovic? È troppo presto per dare giudizi definitivi, anche perché si tratta di un ragazzo giovane, che deve avere il tempo di crescere. Ma, stando alle prime impressioni, oltre al fiuto del gol, ha dimostrato di muoversi bene, di saper difendere la palla e di giocare con e per la squadra. Forse il Lecce ha trovato l’attaccante completo che gli è mancato negli ultimi anni in serie A».

Può fare la differenza più di Ceesay e Colombo l’anno scorso?

«Avevano caratteristiche diverse, Krstovic sembra più capace di aiutare i compagni. Sì, può fare molto molto bene, a patto che sia lasciato tranquillo, che non gli venga messa troppa pressione addosso».

Potrebbe battere anche gli altri record targati Chevanton?

«Gli auguro tutto il bene del mondo. Perché se mantiene le aspettative il cammino verso la salvezza sarà più agevole. I miei record? Se li batte farà il bene del Lecce... ma ripeto: ha giocato solo due partite, lasciamolo tranquillo».

Corvino ci ha visto lungo ancora una volta.

«Tutto quello che tocca il direttore diventa oro. Difficilmente sbaglia attaccante: da Lucarelli al sottoscritto, da Vucinic a Bojinov, a Konan, solo per restare al Lecce, la lista è interminabile».

Come giudica il Lecce di D’Aversa?

«Una squadra che vuole giocare a calcio, determinata e ben bilanciata. Ha una rosa molto giovane, forse la più giovane della Serie A, e dovrà perciò lavorare molto per maturare e raggiungere gli obiettivi. Salvarsi con tanti giovani significherebbe che la società e Corvino ancora una volta hanno lavorato alla grande per fare crescere il Lecce e garantirne il futuro. Un po’ come quando arrivai io nel 2001-2002 e nelle stagioni successive».

Ce lo ricorda?

«Di anno in anno la rosa cambiò molto. Dopo la retrocessione siamo subito tornati in A e poi ci siamo salvati con squadre diverse e via via migliorate».

Differenze tra Baroni e D’Aversa?

«Il modulo di base è lo stesso: il 4-3-3 e forse i giocatori di quest’anno sono più adatti a interpretarlo. Ma il sistema di gioco lascia il tempo che trova. Non è la tattica che fa la differenza, ma la qualità e, soprattutto, l’applicazione e la voglia di arrivare al risultato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)