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Il Foggia non ci sta: «Le regole del ripescaggio sono da cambiare»

 
Raffaele Fiorella

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Raffaele Fiorella

Il Foggia non ci sta: «Le regole del ripescaggio sono da  cambiare»

Città e club rivendicano il diritto a partecipare al campionato cadetto, se il Lecco - che ha vinto i playoff a scapito dei rossoneri - dovesse essere escluso dalla seconda serie

Venerdì 23 Giugno 2023, 13:31

FOGGIA - Dov’è il merito sportivo? A cosa sono serviti i playoff? Perché negare alla Lega Pro di esprimere la quarta squadra promossa in B dopo le tre che hanno vinto il campionato classificandosi prime? Domande che animano in queste ore i dibattiti all’ombra dello Zaccheria, in un’estate che si è fatta attendere ma ora è decollata con i 40 gradi di questi giorni e che rischia di diventare ancora più rovente nelle prossime settimane, visto il caos che si sta delineando in tema di ammissioni ed esclusioni al prossimo campionato di Serie B.

Foggia non ci sta. Città e club rivendicano il diritto a partecipare al campionato cadetto, se il Lecco - che ha vinto la finale playoff a scapito proprio della formazione rossonera - dovesse essere escluso dalla seconda serie. Il termine per presentare la domanda di partecipazione alla B e la relativa documentazione è scaduto martedì scorso, a mezzanotte. Due i club che rischiano di non ritrovarsi ai nastri di partenza del torneo cadetto 2023/24: Lecco e Reggina.

Il Lecco è passato dal sogno del ritorno in B dopo cinquant’anni al possibile doppio salto all’indietro in Serie D, che sarebbe clamoroso. Nella pratica di iscrizione al campionato mancavano le carte inerenti allo stadio in cui disputare le partite casalinghe. L’impianto di Lecco, infatti, non è a norma per la B. Dopo aver provato, senza esito positivo, a trovare casa a Monza e in altre città della stessa regione, la società lombarda ha virato su Padova, ma l’ok all’utilizzo dell’Euganeo è arrivato, dalla Prefettura veneta, il giorno successivo ai termini, perentori, di scadenza entro i quali andava depositata la domanda d’iscrizione, che ora potrebbe essere bocciata. Il paradosso è che il Lecco, non avendo presentato domanda di ammissione per la C, si ritroverebbe nei dilettanti. Il club del presidente (canosino) Di Nunno si prepara dunque, in caso di esclusione dalla B, ad una battaglia legale che rischia di protrarsi per tutta l’estate.

A Reggio Calabria c’è ottimismo sull’iscrizione, ma resta qualche dubbio sulla validità della domanda di ammissione. Il club calabrese è sicuro di aver appianato le pendenze saldando stipendi e pagamenti Inps ed Irpef. Spetterà alla Covisoc valutare la documentazione ed esprimersi in merito, entro il 30 giugno. Intanto si sono dimessi il presidente degli amaranto, Cardona, e il cda. La Lega B, in una nota, manifesta preoccupazione riguardo alle dimissioni del cda della società calabrese.

Oggi, alle 18, è in programma l’assemblea dei club di B. Fra i punti all’ordine del giorno, il calendario del prossimo campionato e il format dei playoff e playout.

In caso di esclusione di una o più società dalla B, il regolamento prevede che sia data priorità alle riammissioni delle squadre retrocesse dai cadetti alla C: se fossero due i posti liberi, verrebbero riammesse Brescia e Perugia. La Lega Pro non esprimerebbe, così, la quarta promossa, per quanto nello stesso articolo 49 delle norme federali (sull’ordinamento dei campionati) si precisa che sono promosse direttamente in B le squadre classificate al primo posto di ciascun girone del campionato di C ed è anche promossa in B, come quarta squadra, la vincitrice dei playoff. Spareggi che, se non venisse premiata l’altra finalista in caso di esclusione del Lecco, si rivelerebbero dunque inutili: un mese ed una settimana di partite, fra 28 club, terminati con un «nulla di fatto».

Il Foggia monitora l’evolversi della vicenda, pronto ad adire le vie legali per cercare di far valere le sue ragioni. «Al momento non si può dire nulla di concreto o preciso, né possiamo pensare di intraprendere una strada giudiziaria, perché non ci sono ufficialità sulle ammissioni o eventuali esclusioni dalla B», premette l’esperto avvocato di diritto sportivo Eduardo Chiacchio, legale del club rossonero. «Il regolamento è chiaro, specifica che l’organico del torneo si completa tramite le riammissioni delle retrocesse - aggiunge Chiacchio -, per cui il quadro d’insieme non è favorevole al Foggia. Purtroppo è così. Da sportivo avrei tanto da dire, su queste norme, la meritocrazia, i playoff vanificati, la Lega Pro che esprimerebbe solo 3 promosse anziché 4. Ma il regolamento non l’ho fatto io. Canonico è un presidente combattivo, che sa quali sono le decisioni più opportune da prendere. Siamo in contatto costante in questi giorni. Non credo che l’assemblea di venerdì (oggi, ndr) sarà dirimente. Ad ogni modo stiamo seguendo con grande attenzione l’evolversi della vicenda: in base alle novità che emergeranno valuteremo come comportarci, quale strategia adottare».

L’avvocato napoletano svela anche di aver detto no all’incarico di legale del Lecco, che si sta preparando alla possibilità di spostare la partita nelle aule dei tribunali, in caso di esclusione dalla B: «Mi hanno contattato: l’ho apprezzato ma ho declinato per ragioni di opportunità. Sono il legale del Foggia, per cui non me la sono sentita di accettare l’incarico. Dieci giorni fa ero allo Zaccheria con il segretario Pippo Severo, a mezzanotte dopo la finale d’andata: abbiamo preparato insieme l’esposto poi inviato ad Aia e Lega Pro sull’arbitraggio, siamo usciti dallo stadio alle due e mezza. Sono legato da anni al Foggia, per cui non mi è sembrato corretto in questo momento dire di sì al Lecco».

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