«Il sognatore più intrepido è quello che sogna cose impossibili... ». Il motto pubblicato sul suo profilo Instagram rivela l'animo di attaccante rapinatore di Javier Chevanton, l'uomo della provvidenza del Lecce delle prima decade del 2000, a cui il club giallorosso stamane ha affidato il ruolo di allenatore in seconda della formazione Primavera 1. L'ex giocatore uruguaiano ritorna dunque nel vivaio giallorosso, dopo l'avventura della scorsa stagione sulla panchina della formazione Under 15 salentina, con un ruolo del tutto diverso: sarà il vice di mister Coppitelli nella squadra impegnata nel campionato Primavera 1.
L'amore per il Lecce di Chevanton viene ribadito da un fresco post sul suo profilo Instagram, condito dal suo primo gol con la casacca giallorossa e su cui scrive: «Un gol che segna l’inizio di un grande amore. Ventuno anni sono passati da allora, e si vede anche dalla qualità del video. Un giorno fortunato e significativo per la città di Lecce, che mi piace pensare essere non solo una coincidenza. Il mio cuore ha trovato il suo posto qui. Sono cresciuto, sono cambiato, ma infondo sono sempre lo stesso e l’amore per questa città invece, diventa sempre più forte. Grazie a chi ha sempre creduto in me e alla mia Lecce, che mi ha protetto dal primo giorno». E' l'inno d'amore per il Lecce dell'ex calciatore della Nazionale «Celeste», dei club con cui ha vissuto alterne fortune, dal Danubio al Lecce, dal Monaco al Siviglia, dal Colòn sino all'ultima società in cui ha giocato nella Seconda Categoria 17-18 Soccer Dream Parabita, chiudendo una carriera da 370 gol su 354 partite coi club e 7 su 22 in Nazionale, sino ai suoi 38 anni.
Fulmineo tra i centimetri, con un piede destro piccolo e sensibile in grado di indirizzare il pallone dove vuole con potenza inaspettata, Ernesto Javier Chevanton è stato nei suoi anni migliori un bomber in grado di entusiasmare in patria col Danubio e in Italia con il Lecce. Qui diventa un beniamino, conquistando i tifosi. Grazie ai tanti gol, conquista anche la Nazionale uruguayana, ma quando è ceduto al Monaco iniziano ad attanagliarlo i problemi fisici. Gioca e vince anche col Siviglia, ma di fatto ha già dato il meglio di sé. Torna in Italia e gioca a Bergamo con l'Atalanta e ancora con i giallorossi, ma senza più riuscire a trovare continuità e l'antico smalto. Quella brillantezza che diventa per lui l'alba con il Lecce, datata 26 agosto 2001. Nel battesimo giallorosso in serie A l'allora ventunenne giocatore uruguaiano sbanca dopo appena 2 minuti di gioco sul tappeto del «Via del Mare». Il portiere del Parma Sébastien Frey sta per rilanciare il pallone quando non nota il «serpentello» che gli si piomba addosso dalla selva dell'area, abbranca la palla con la spalletta, la ruba all'ex nazionale francese e gli buca la rete. Sarà la prima del Cheva su 59 gol totali su 124 match giocati col Lecce negli archi temporali 2001-2004, 2010-2011 e 2012-2013. Con quella rete sboccia l'amore tra il «perfido» attaccante sudamericano e la piazza giallorossa, dove oggi lui ritorna per coltivare col suo tesserino di allenatore il vivaio, al fianco dell'esperto Federico Coppitelli. Un'amore salentino che Chevanton ha anche onorato sull'altare sposando quella che è la sua attuale moglie, Sandra Bruno, figlia del mitico stopper salentino della Juventus, vincitore di una Coppa Uefa nel 1990 con i bianconeri.
Chevanton e il Lecce, Chevanton al Lecce, grazie all'allora intuizione della «spia» del mercato Pantaleo Corvino. A distanza di un ventennio dalla sua intuizione calcistica, il «gioiellino» di Juan Lacaze ricomincia una nuova vita con il Lecce. Quel Lecce dove appena 48 ore fa è giunto l'ex Barcellona Samuel Umtiti. E il popolo giallorosso spera che il difensore camerunese di nazionalità francese ritrovi la sua forza, svelandosi come una nuova «corvinata» in stile Chevanton.