Alle origini della tv, «quelli del cinema» la ignoravano, utilizzandola solo come strumento di promozione di ciò che sarebbe andato in sala. Alberto Sordi non fa eccezione, anzi, forse è proprio il paradigma di questo rapporto cinema - tv. In occasione dei 20 anni dalla scomparsa del grande attore, il 24 febbraio 2003, Rai Storia propone Alberto Sordi, un italiano in Tv di Enrico Salvatori, in onda oggi alle 16 su Rai Storia per il ciclo «Italiani».
Un viaggio nella biografia dell’attore, attraverso le sue partecipazioni radiotelevisive in Rai, con citazioni alla carriera radiofonica (1947/53) e le sue apparizioni televisive (1954/2002), dove la Tv è uno «specchio concavo» della sua carriera cinematografica, composta di circa 150 titoli come attore e 19 come regista. L’attore romano si concede volentieri alle interviste televisive, come quella del maggio 1977, durante il premio Angelo Rizzoli ad Ischia, per Paolo Cavallina del Tg1, con cui comincia il documentario. L’attore ha appena votato contro Io sono un autarchico, il film di un giovane cineasta romano, Nanni Moretti: secondo alcuni, da questa bocciatura trae origine la celebre battuta del suo Ecce Bombo, «Te lo meriti Alberto Sordi». Pochi giorni dopo Sordi parte per Cannes con Un borghese piccolo piccolo, il film che per i critici rappresenta «la pietra tombale della commedia all’italiana», il genere cinematografico che ha in Sordi il volto più emblematico da 25 anni. La televisione Rai, in questa fase cruciale, sarà per Sordi determinante: sta infatti cominciando, con Giancarlo Governi, a progettare la sua Storia di un italiano, che verrà trasmessa dal 18 marzo 1979.
[red. spet.]