C’era questo ragazzo di vent’anni circa, seduto su un marciapiede con la sua divisa da cameriere, si era appena acceso una sigaretta e se la gustava nei pochi minuti di tregua tra un tavolo da sparecchiare e un’ordinazione da prendere al volo, proprio lì, in uno dei tanti vicoli animati dai localini del centro storico, quei posticini che piacciono a chi arriva in città per le vacanze e apre il menu dei vini per concedersi il proprio momento. E’ l’umanità che va in vacanza ad agosto e finalmente tira un sospiro di sollievo insieme alla famiglia oppure agli amici, l’umanità dei turisti versus quella di chi ad agosto lavora di più.
L’umanità degli stagionali, dei precari, di chi ha da poco finito il liceo e sbarca il lunario dandosi da fare col primo lavoretto che trova, di chi ha sessant’anni e non può dirsi stanco, deve ancora farsi forza e portarsi in una cucina di ristorante a cucinare per tutti i commensali che il cielo gli manda in questi giorni che sono come le stelle cadenti della notte di San Lorenzo, zolfanelli dell’universo, brillano lasciando scia luminose di un momento, ma abbastanza vivido da far desiderare a chiunque quel tanto che basta a far tornare i conti. A questa umanità dedico le righe di una domenica che sta in mezzo alla stagione come un capodanno e tutto macina, resetta, sospende o spinge verso il suo culmine, all’umanità che non può permettersi di fermarsi e guarda il mare da uno di quei lidi balneari o quei villaggi turistici che sono lo spartiacque di un paese intero, la cifra di un divario, la sostanza di un senso cercato da quel ragazzo nel momento in cui si è seduto per chiudere un poco gli occhi nell’atto di fumare il suo tabacco.
Tutta questa umanità era espressa dalla densità dei suoi movimenti, dal significato che assumevano ai miei occhi mentre passavo in bicicletta proprio in quel punto assediato dai pedoni a quell’ora, proprio quando tutto il suo bisogno di evasione e riposo e leggerezza e silenzio è venuto allo scoperto malgrado un ventaglio di sorrisi sempre pronti per non scontentare nessuno dei clienti che hanno sempre ragione. Possano le stelle di agosto esaudire i desideri di tutti quelli che in queste settimane stanno lavorando per consentire a tutti gli altri di andare in vacanza. Possano essere colti di sorpresa dalla vita che sa concedere una misura di sé a chi come loro ha un urgente bisogno di lasciarsi meravigliare, accarezzare, coccolare, vivere.