Domenica 14 Dicembre 2025 | 16:21

Arbore e la sua Foggia l’affetto che non svanisce

Arbore e la sua Foggia l’affetto che non svanisce

 
rossella palmieri

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rossella palmieri

Arbore e la sua Foggia l’affetto che non svanisce

Lo showman sempre vicino alla sua città

Domenica 14 Dicembre 2025, 10:00

Generoso, attento, mai dimentico. Un uomo che ha fatto sorridere l’Italia dimostrando che in tv leggerezza ed eleganza potevano convivere, e che anche nord e sud, con due miss, non erano poi così distanti. Belle entrambe, com’era il Paese di una volta in cui le differenze, per quanto vistose, potevano essere smussate con ironia e savoir-faire. Lui è Renzo Arbore, l’artista che sa sempre spendere una parola per la sua terra natale, Foggia, anche quando le circostanze sono nere. E il suo gesto vale tanto più perché non è atto dovuto; in fondo da questa città si è allontanato presto. Ma non poteva essere diversamente per un talento come il suo.

Eppure non ha perso occasione di dire un gran bene di Foggia, in una chiacchierata televisiva, ricordando che se “le classifiche la identificano come una città non tanto vivibile” è pur vero che è bella, vivace per iniziative, nel pieno di una rivalutazione del centro storico. E si mangia bene. Dovremmo dire un commosso grazie a Renzo Arbore che sa spendere parole belle per la città; città che anche noi amiamo tanto ma che ci restituisce spesso – forse perché abitandola tutti i giorni è inevitabile – la fotografia sbiadita di un amore che poteva essere e non è stato, confuso in un ‘vorrei ma non posso’. La Capitanata, infatti, resta l’area pugliese da monitorare maggiormente perché desta qualche preoccupazione in più delle altre, secondo il rapporto della Direzione investigativa antimafia che la definisce meno brutale e più manageriale. In termini di decoro urbano qualche sforzo sarebbe doveroso, con Palazzo Trifiletti di nuovo lambito dal fuoco per la terza volta in quindici giorni. In pieno centro e con disagi importanti di viabilità (e di vivibilità, per l’appunto).

Ma non è ancora tempo di consuntivi e di bilanci di fine anno. Ci fa piacere senz’altro ringraziare Renzo Arbore non solo per le sue parole da gentleman, ma anche per il graditissimo dono che fa alla sua città, e cioè il museo permanente che accoglierà i suoi ‘pezzi rari’ presi in giro per il mondo, nel suo nomadismo artistico così pieno di vita. Sorgerà in viale Di Vittorio, in una via che ricorda un altro grande uomo di questa terra così bella e così infelice, con quella sensazione che presumiamo appartenere a tutti i foggiani di essere sempre feriti in qualcosa, con un vulnus che stenta a rimarginarsi. Forse bisognerebbe guadagnare in ottimismo, ma una cosa è certa; chi per questa terra (ancora) si affanna merita senz’altro la medaglia della tenacia.

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