La giunta del governatore leghista Alberto Stefani si è già insediata, oggi in Campania il presidente Roberto Fico inizia le consultazioni con i partiti per formare la sua squadra e mercoledì è attesa la proclamazione. In Puglia il calendario post elettore del presidente neo eletto Antonio Decaro non ha alcuna certezza: nella Corte d’appello di Bari non sono ancora arrivati i dati degli uffici circoscrizionali e così tutte l’iter delle proclamazioni (prima del governatore e poi dei consiglieri) presumibilmente si concluderanno a gennaio, allungando ancora la transizione dalla precedente gestione di Michele Emiliano.
In attesa di sciogliere i nodi degli eletti, e degli equilibri (tra partiti e nel Pd), da Atreju giunge fino in Puglia la rivendicazione di piena autonomia dell’ex premier Giuseppe Conte, che dal palco romano (dove ha messo in evidenza l’assenza della padrona di casa, Giorgia Meloni, durante l’incontro) ha messo in chiaro le regole di un futuro campo largo per le politiche: «Noi non siamo alleati con nessuno. Se verrà fuori un'alleanza con il Pd dipenderà solo dai programmi», che dovranno includere «le nostre battaglie di sempre, dall'etica pubblica alla legalità». Una segnale della propensione a smarcarsi dei Cinquestelle, del resto, si registra in Puglia, nel dossier Ilva: non a caso la maggioranza di centrosinistra a Taranto del sindaco Piero Bitetti non ha trovato la sponda dei grillini (ma solo tante critiche) dopo la firma del documento del consiglio di fabbrica. A livello nazionale la precisazione del politico di Volturara Appula ha irritato l’ala più europeista del Pd.
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