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Che bagarre per Almasri! In certi casi serve il caro vecchio «segreto»

 
Piero Liuzzi

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Piero Liuzzi

Che bagarre per Almasri! In certi casi serve il caro vecchio «segreto»

C’erano una volta le arcana imperii, faccende di governo che era necessario proteggere col segreto. Il fine era la salus rei pubblicae, la tutela dell’interesse della cosa pubblica. Quest’ultima era definita suprema lex, legge superiore a tutte le altre leggi

Domenica 02 Febbraio 2025, 14:00

C’erano una volta le arcana imperii, faccende di governo che era necessario proteggere col segreto. Il fine era la salus rei pubblicae, la tutela dell’interesse della cosa pubblica. Quest’ultima era definita suprema lex, legge superiore a tutte le altre leggi.

Tanto sfoggio di citazioni latine solo per dire che già Tacito e Cicerone avevano previsto alcune necessità della «ragion di Stato» e sull’argomento possiamo risalire Machiavelli, Guicciardini e Giovanni Botero. Ovviamente i servizi segreti, componente fondamentale delle arcana imperii, sono materia delicatissima. Innanzi tutto chi se ne occupa non dovrebbe avere altro fine che la salus rei pubblicae ed essere alieno da ogni gioco di parte.

Poi c’è la magistratura che è sottoposta solo alla legge e all’obbligo dell’azione penale. Da ciò l’arresto del russo Artem Uss poi rocambolescamente fuggito dagli arresti domiciliari. Quindi l’arresto dell’iraniano Mohammad Abedini poi scambiato con Cecilia Sala. E ancora l’arresto del libico Njeem Almasri poi rispedito a Tripoli con volo di Stato.

La sequenza è impressionante. Qualcuno - gli Stati Uniti, la Corte Penale Internazionale - emette un ordine di custodia e per una singolare combinazione tocca all’Italia eseguirlo. La magistratura che identifica la salus rei publicae con l’applicazione della legge, esegue… con quel che segue.

C’è chi grida al complotto contro l’Italia, contro il Governo e Giorgia Meloni scandisce «non sono ricattabile!». A dirla chiara, per non essere ricattabili è indispensabile fare funzionare le arcana imperii, in altre parole i servizi segreti, che avrebbero dovuto semplicemente fare sparire Uss, Abedini, Almasri che non avrebbero mai messo piede in Italia e che chissà come sono riemersi o in un carcere americano o della Corte Penale Internazionale o, previa valutazione politico-diplomatica, sarebbero stati rispediti a casa loro. Il tutto con assoluta, totale discrezione.

È arduo dirlo ma ci sono faccende che nelle mani della magistratura con adeguata grancassa mediatica, finiscono col nuocere alla salus rei publicae. Forse non è facile fare capire alla magistratura che esiste sin da tempi remoti una suprema lex a protezione della res publica

Infatti, resta l’immagine degli incapaci e forse complici che si sono fatti scappare Uss. Dei ricattati che hanno scambiato Abedini con Sala e degli ancor più ricattati che tra un diluvio di migranti e fare i pesci un barile con Almasri, gli hanno pure pagato un comodo viaggio di ritorno a casa.

Poi qualcuno evoca il segreto di Stato. Ma il segreto di Stato si appone prima, non dopo a disastro mediatico compiuto.

Ricatto è una brutta parola. Piuttosto è necessario prender atto che c’è un volto oscuro della globalizzazione che si chiama interdipendenza e che deve restare velato. Totò (la sua esilarante battuta «la serva serve») direbbe che i servizi, se non sono segreti, non servono.

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