La volontà del Governo di concedere una nuova opportunità a chi ha debiti con il Fisco è al vaglio del Senato. Infatti, sono questi giorni piuttosto frenetici che tengono in apprensione milioni di contribuenti che hanno pendenze con l’Amministrazione finanziaria che ha già cartolarizzato il credito erariale affidandolo alla riscossione. Il Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2025 è interessato da più di quattromila emendamenti tra i quali troviamo la rottamazione quinques riferita alle cartelle di pagamento escluse dalla precedente rottamazione quater nonché il rinvio dell’acconto Irpef e Irap di novembre che interessa i lavoratori autonomi. Si tratta di misure attese da partite Iva e contribuenti in genere i quali sperano di potere vedere ridotto il loro carico fiscale potendolo regolarizzare con modalità di pagamento dilazionate nel tempo. Tra i circa quattromila emendamenti presentati tra maggioranza e opposizione è stato presentato al Senato un emendamento specifico relativo al D.L. n°155/2024 che prevede la possibilità di una nuova rottamazione, sarebbe, la «Quinques», che andrebbe ad interessare i ruoli esattoriali esclusi dalla precedente rottamazione (Quater). Ma vediamo in dettaglio le nuove proposte di sanatoria previste dai rispettivi emendamenti:
La nuova sanatoria prevista dal decreto fiscale 2025 rappresenta un ampliamento della rottamazione quater in corso, andando ad interessare tutti i carichi affidati all’Agenzia delle entrate riscossioni (AdER) compresi nell’intervallo di tempo che va dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023. L’ individuazione delle cartelle di pagamento che rientrano nell’intervallo di tempo indicato (1°luglio 2023- 31 dicembre 2024) definibili, dovrà prendere in considerazione la data di affidamento dei ruoli esattoriali da parte dell’ente impositore all’Agenzia delle riscossione e non la data di notifica delle cartelle esattoriali. Quindi, bisogna fare ben attenzione ad individuare i ruoli esattoriali che rientrano nell’agevolazione fiscale prendendo in considerazione la data di affidamento dei carichi tributari all’AdER e non la data di notifica delle cartelle di pagamento.
La rottamazione quinques è sicuramente una nuova opportunità concessa ai contribuenti riferita ai ruoli esattoriali più recenti esclusi dalla precedente rottamazione quater. Non è esclusa tuttavia la possibilità che la nuova rottamazione possa comunque riaprire i termini di definizione anche per chi è decaduto da quella precedente (Quater). Il nuovo beneficio fiscale consentirà una rateizzazione agevolata in 18 rate trimestrali con il pagamento della prima rata a partire dal 31 luglio 2025 e con possibilità di presentazione della domanda entro il 30 aprile 2025. Chi è interessato dalla rottamazione quater e sta portando avanti regolarmente il pagamento delle rate trimestrali dovrà continuare a farlo senza indugiare cercando di ottemperare al pagamento dell’ultima rata fissata per il 2 dicembre con un termine di tolleranza massimo di 5 giorni. Chi ha già in corso una rottamazione quater e vorrà definire i ruoli esattoriali successivi e più recenti, ossia, quelli che rientrano nell’intervallo di tempo che riguarderanno la rottamazione quinques che va dal 1 luglio 2022 al 31 dicembre 2023 potranno farlo regolarmente attivando una nuova domanda di definizione (entro il 30 aprile 2025) che andrà ad interessare solo i ruoli esattoriali di competenza senza che ciò precluda la rottamazione quater in corso che si chiuderà con il pagamento dell’ultima rata il 2 dicembre 2024.
Un’altra misura di rilievo contenuta nel decreto fiscale 2025 è il rinvio del secondo acconto Irpef e Irap inizialmente previsto per il 30 novembre prossimo e slittato al 2 dicembre. L’emendamento propone di prorogare la scadenza al 16 gennaio 2025 offrendo pertanto più tempo ai lavoratori autonomi per affrontare il pagamento delle imposte di spettanza. Si tratta di una possibile proroga che segue il solco di quanto già avvenuto lo scorso anno assicurando senza dubbio una boccata d’ossigeno per tutti coloro che devono affrontare le scadenze di fine anno. Per ulteriori dettagli, dovremo necessariamente aspettare che si concluda l’iter parlamentare e la conversione in legge del decreto. Diciamo che siamo solo alle battute iniziali per cui si dovrà aspettare l’approvazione del provvedimento prevista per il 18 dicembre 2024.