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Il piacere? Non è un tabù ma non sia tema per i figli

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Il piacere? Non è un tabù ma non sia tema per i figli

Bigotti contro libertini: la faida continua

Sabato 13 Maggio 2023, 13:16

18:03

Non fiori, ma opere di bene. Anzi in questo caso di piacere. Ad innescare l’indignometro del web ci ha pensato la nuova campagna ideata, ma non-lanciata da Control Italia per la Festa della mamma 2023. Sei cartelloni pubblicitari mai pubblicati nelle varie città d’Italia che inneggiano al piacere sessuale della donna, anzi al piacere della mamma. Ed è così che subito si è gridato allo scandalo. Bigotti contro libertini: la faida continua.

Ma prima facciamo un passo indietro. Ad accendere la miccia è stato il claim che la nota azienda di profilattici ha scelto per celebrare il 14 maggio: «La mamma non si tocca. O forse sì» con tanto di sex toy rosa in primo piano e il viso di una donna - non una qualsiasi - ma una mamma, ritratta in piena estasi come la Santa Teresa d'Avila, che di casto e puro, però, ha ben poco.

Una campagna non-lanciata, dicevamo, perché, come spiega Control con il post della discordia pubblicato su Instagram, la cartellonistica è stata bocciata poiché considerata eccessiva e fin troppo allusiva. Affissioni su suolo pubblico che non sono mai state approvate, spiega l’azienda, tanto da spingerla a trasformare l’iniziativa in una campagna di buzz marketing (ovvero il passaparola su Internet) diventata in poco tempo chiacchieratissima, anzi criticatissima e per questo ben riuscita almeno in un obiettivo: dimostrare che sulla sessualità femminile esistono tabù duri a morire, come provocatoriamente suggerisce lo slogan. «Per la Festa della mamma volevamo dire a chiare lettere che, sì, anche le mamme possono provare piacere» sottolinea la Control. Sacrosanta verità, quasi un’ovvietà. D’altronde non siamo stati portati tutti su questa Terra dalla cicogna?

Lo scivolone stavolta, non è tanto nella headline (come direbbero quelli bravi) quanto nella sub-headline della campagna. Perché dire «Quest’anno (sottinteso: per la festa della mamma) falle un regalo che le farà davvero piacere» fa intendere che a dover regalare alla mamma un colorato vibratore dovrebbero essere proprio, loro, i figli.

Vi sfidiamo, quanti oserebbero farlo? Non è questione di moralismo o censura, ma forse sarebbe meglio che non fossero i figli a doversi occupare del piacere sessuale della propria madre. Meglio optare per un mazzo di fiori, un omaggio qualsiasi o anche il semplice pensiero che nasce da un profondo moto d’amore per chi ha donato la vita. Che sia con o senza orgasmo, non è un problema della prole. Il vibratore alla mamma glielo regali il compagno/a, il coniuge, l’amante o magari se ne faccia dono lei stessa perché la masturbazione femminile non dovrebbe più essere un tabù (si spera). Bando ai bacchettoni dunque, qui si parla di semplice buon gusto. Eppure a giudicare dalle reazioni, una cosa è certa: le polemiche sulla campagna di Control sono la prova che in Italia la figura della mamma non si tocca davvero.

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